La Radio: potente mezzo per la democrazia e i diritti umani
Roberta Gisotti – Città del Vaticano
“Qui sono le Nazioni Unite che parlano ai popoli di tutto il mondo”: esordiva con questo messaggio il 13 febbraio del 1946 la Radio dell’Onu. Sono passati oltre 70 anni da allora, densi di rivolgimenti nella comunicazione e nella tecnologia fino all’avvento di Internet e alla conseguente rivoluzione digitale, che ha investito tutti i media. Tra questi la Radio resta – ricorda oggi l’Unesco – “un potente mezzo per celebrare l’umanità” e “costituisce un’importante piattaforma di democrazia”.
Azoulay: la capacità unica di plasmare il pubblico
A livello globale, nonostante non ne abbiamo la percezione, rimane infatti “il mezzo di comunicazione maggiormente utilizzato”, rivitalizzato anziché penalizzato dalla rete. Una “capacità unica di raggiungere il pubblico” - che sottolinea la presidente dell’Unesco, Audrey Azoulay - “può plasmare l’esperienza della diversità della società, consentire a tutte le voci di potersi esprimere, essere rappresentate e ascoltate”, tutto ciò in un mondo attraversato da forti spinte disgregatrici della pacifica e solidale convivenza dei popoli.
Guterres: il potere duraturo della Radio
“Rendiamo omaggio - sottolinea Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu - al potere duraturo della Radio, che contribuisce alla promozione della diversità e alla costruzione di un mondo più pacifico e unito”. Da qui la scelta di incentrare questa Giornata mondiale della Radio 2020 - celebrata la prima volta nel 2013 - sul tema della diversità. Tre le direttive indicate dall’Unesco “per sostenere il pluralismo attraverso la presenza di emittenti pubbliche e private, commerciali e comunitarie; per incoraggiare la rappresentanza con team redazionali costituiti da differenti gruppi sociali; per promuovere una varietà di contenuti editoriali e di programmi in grado di rappresentare le diverse tipologie di pubblico”.
#Buongiornoradio per promuovere i diritti umani
A raccogliere in Italia l’invito dell’Unesco a valorizzare il tema della diversità con l’iniziativa #Buongiornoradio è il Coordinamento nazionale dei docenti della disciplina dei diritti umani (Cnddu), impegnato a promuovere tra i giovani valori e saperi condivisi nella comunità internazionale, come spiega la prof.ssa Rosa Manco, insegnante di Lettere al Liceo Paladini di Lucca.
R. – Noi utilizziamo tutti gli strumenti possibili per portare i diritti umani nelle scuole. Quest’oggi si celebra una Giornata importante, quella della Radio, e noi abbiamo pensato bene di usufruire anche di questo potente e affascinante media. La Radio permette ai giovani di affrontare tematiche in cui si possono riconoscere e potenziare e riscoprire la bellezza della ‘parola’, che si sta perdendo. Quindi attraverso la Radio noi pensiamo che le scuole possano di nuovo riconoscersi in questo ruolo, i docenti e gli studenti si possono ritrovare e insieme possono affrontare argomenti importanti, che sono quelli che provengono spesso dalle Nazioni Unite. Sono argomenti complessi e lo sappiamo e in punta di piedi cerchiamo di portarli nelle scuole, fondamentalmente nella secondaria di primo e secondo grado ma talvolta anche nella scuola primaria. Dibattere argomenti come il bullismo, il cyberbullismo, la disparità, la disuguaglianza, la droga, la lotta alle dipendenze, sappiamo che è qualcosa di complesso ma noi lo stiamo facendo e ci stiamo riuscendo. Utilizziamo anche il linguaggio dei giovani, ci inventiamo di tutto per entrare nelle scuole perché il nostro primario obiettivo è proprio parlare con i ragazzi. Quindi la nostra iniziativa #Buongiornoradio vuol dire proprio ai dirigenti: diamo ai ragazzi la possibilità di parlare. Dal 2016 il Miur permette alle scuole di registrarsi gratuitamente su una piattaforma web e di utilizzare questo strumento.
Davvero la radio può giocare ancora oggi un ruolo importante di aggregatore, di promotore di valori e principi democratici condivisi?
R. – Sì, in un contesto in cui la convivenza sociale pacifica è sempre più messa in discussione da molteplici spinte disgregatrici come l’omofobia, la xenofobia, il razzismo, l’aggressività, ecc. pensiamo che la Radio da sempre veicolo di intrattenimento ed informazione possa assumere davvero, nel contesto, un ruolo di cassa di risonanza nel provare a ristabilire un clima armonico e di pace sociale, che è il nostro primario obiettivo. Diffondere quindi attraverso la Radio i principi di uguaglianza, i valori dei diritti umani: è quello che a noi sta a cuore. In questo senso noi ci crediamo, poi i ragazzi possano unire le competenze digitali, tecnologiche e utilizzare uno strumento come la web-radio, a tematiche che provengono dagli ambiti istituzionali, formali, dal tavolo delle Nazioni Unite. Quindi si potrebbero coniugare le due cose e #Buongiornoradio per noi ha questo valore. Quindi invitiamo i dirigenti scolastici delle scuole che utilizzano la web-radio a far divulgare messaggi di pace ai loro ragazzi, ai loro studenti e come sempre diciamo ai dirigenti, alle scuole di farci pervenire i lavori, i progetti dei ragazzi perché noi siamo fieri di metterli sul nostro sito. Ogni volta lo viviamo con grande entusiasmo.
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