Stati Uniti: Trump assolto in Senato, respinto l’impeachment
Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano
Il processo d’impeachment a Donald Trump, il terzo ad un presidente nella storia americana, si è concluso con l’assoluzione, con 52 voti a favore e 48 contrari, dall’accusa principale, “abuso di potere”, per il caso “Ucraina-Biden”. Il tycoon è stato assolto, grazie al voto dei senatori del suo partito, il repubblicano, anche dall’accusa di “ostruzione al congresso”.
52 voti a favore di Trump, solo 48 per l'impeachment
I democratici, che avevano promosso il processo, avviato dalla Camera, dove hanno la maggioranza, avrebbero avuto bisogno dei due terzi di voti, cioè 67, per rimuovere Trump dalla Casa Bianca. Ma oltre ai loro voti, hanno ottenuto solo quello di Mitt Romney, ex candidato repubblicano alle presidenziali del 2012 e sconfitto da Barack Obama, diventato il primo senatore nella storia degli Stati Uniti a votare per l’impeachment di un presidente del proprio partito.
Trump ora ha un tasso di popolarità del 49 per cento
Ora, secondo i sondaggi, Trump ha un tasso di popolarità del 49 per cento, il più alto dall’elezione, grazie anche all’ottimismo per la situazione economica. Il presidente si lancia nella campagna per la rielezione, soddisfatto, dichiara la Casa Bianca, “di lasciarsi alle spalle una vicenda generata dal comportamento vergognoso dei democratici". Il manager della campagna elettorale di Trump, Brad Pascale, ha commentato che "il presidente è stato totalmente vendicato ed è tempo di tornare a occuparsi del popolo americano. I democratici fannulloni sanno che non possono batterlo, quindi volevano l'impeachment" per "invalidare il voto del 2016".
La speaker democratrica Pelosi: normalizzata l'illegalità
Per la speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi, “il presidente e i senatori repubblicani hanno normalizzato l'illegalità e rifiutato il sistema di controlli e bilanciamenti della nostra Costituzione, organizzando un processo senza testimoni, documenti e prove". Prima del voto era chiaro che Trump sarebbe stato prosciolto, vista l’ampia maggioranza repubblicana al Senato, ma i democratici volevano evitare che qualche loro senatore votasse contro la condanna, per non consentire al Grand old party di usare l'arma del proscioglimento “bipartisan”.
Romney: il presidente ha agito dolorosamente male
A rompere il fronte dei repubblicani pro-Trump è stato il senatore Mitt Romney, che nelle motivazioni di voto ha definito il tycoon colpevole di "uno spaventoso abuso di fiducia pubblica", quando fece pressione sull'Ucraina perché indagasse sul suo rivale politico Joe Biden. “Voglio poter dire ai miei figli e ai miei nipoti che ho fatto il mio dovere” ha aggiunto, perché “il presidente ha agito dolorosamente male”.
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