Dalla Sardegna la voce di un parroco a servizio di anziani e famiglie
Giordano Contu - Olbia
Il virus non ferma l’attenzione della Chiesa verso i suoi fedeli. Ne è un esempio ciò che accade ad Olbia, in Sardegna, dove nonostante la necessità di modificare le proprie abitudini, anche quelle spirituali, la diocesi ha messo in atto una serie di misure, dalle Messe in streaming, alle confessioni a distanza per restare prossima ai parrocchiani.
La testimonianza di don Antonio
“Cristianamente ci occupiamo della persona totale, sia nell’aspetto spirituale, sia di quello materiale”, spiega don Antonio Tamponi, parroco della basilica di San Simplicio a Olbia, che aggiunge: “se non si applica la carità illimitata che chiede il Papa, la Chiesa si ferma e diventa meno credibile”.
Oggi, racconta don Antonio, tante sono le occasioni che stiamo organizzando per servire concretamente - come ha chiesto il Papa - i più deboli. Il sacerdote racconta come, con l'aiuto della Protezione civile e della Caritas, si riesce a portare la spesa a chi non può uscire di casa oppure andare a dare la comunione o a volte l'estrema unzione. Il pensiero principale però è per i giorni che verranno.Tra un mese - spiega - ci sono gli affitti da pagare e una famiglia normale, se non ha lavorato perchè le attività si sono bloccate, sarà nei guai. Serve una grande generosità perchè il futuro rischia di essere molto doloroso".
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