Operativo il Columbus Covid 2 Hospital del Gemelli
Eliana Astorri – Città del Vaticano
Eni Spa e US Charitable Trust sono solo due delle istituzioni e società che stanno sostenendo il Columbus Covid 2, la nuova struttura adibita all’accoglienza e la cura dei malati di coronavirus, contribuendo così alla dotazione delle migliori tecnologie sanitarie al momento disponibili. il professor Rocco Bellantone, direttore del Governo Clinico del Gemelli e preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica Sacro Cuore, spiega qual è al momento la situazione dell’ospedale:
R.- Lunedì 16 marzo abbiamo iniziato i primi trasferimenti. Abbiamo trasferito 21 pazienti nella nuova Terapia Intensiva della Columbus e 35 nelle degenze. Con oggi, aggiungiamo altri 38 letti di degenza e contiamo per il 2/3 aprile massimo di completare l’opera con l’acquisizione di altri 40 letti di terapia intensiva, per un totale alla fine di 60 letti di terapia intensiva e 80 letti di degenza medica
I pazienti che arrivano con le ambulanze vanno direttamente al Covid 2 o vanno comunque al Pronto Soccorso del Gemelli per poi essere trasferiti?
R. - Il Covid 2 non ha un Pronto Soccorso, per cui quelli che arrivano in ambulanza, non visti preventivamente, devono andare in una sezione apposita del Pronto Soccorso del Gemelli. Ovviamente, al Covid 2 arrivano ambulanze da altri presìdi coordinati dalla Regione Lazio.
Quindi, il Policlinico Gemelli è totalmente separato dal Columbus, anche per quanto riguarda il personale medico e infermieristico?
R. - Assolutamente sì. Si tratta, a questo punto, di un altro ospedale completamente autonomo, con proprio personale, con la propria radiologia e i propri servizi
Chi opera in una struttura non accede all’altra?
R. - No, no.
Professore, un sostegno concreto arriva dall’US Charitable Trust, con il quale avete firmato un accordo…
R. - Devo dire che fortunatamente sono tante le istituzioni che stanno dando delle donazioni anche importanti. E questa è una di quelle e speriamo che ne arrivino altre perché veramente le esigenze sono tante.
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