Un’ora per la Terra, un’ora per l’Italia: fermiamo le epidemie
Roberta Gisotti – Città del Vaticano
Un’ora di buio, questa sera, in tutto il Pianeta, dalle 20.30 alle 21.30. Torna, nel pieno della pandemia Covid-19, la mobilitazione promossa dal Wwf-World wide found per richiamare governi, istituzioni pubbliche e private ed ogni cittadino del mondo ad attivarsi per fronteggiare la crisi climatica, contrastare il riscaldamento globale e riflettere sulla virulenza di nuovi virus che attaccano l’uomo.
Earth Hour 2020: edizione speciale
L’iniziativa “Earth Hour” lanciata nel 2007, a Sidney, in Australia, con lo spegnimento per un’ora di monumenti, strade, piazze ed abitazioni, vede l’adesione oggi di città e paesi nei cinque continenti. Sarà però un’edizione speciale questa del 2020, a motivo delle misure restrittive decretate in Italia e in moltissimi altri Paesi nel mondo per limitare il contagio del coronavirus. A Roma, in particolare si spegneranno le luci di due edifici simbolo della città eterna, la basilica di San Pietro e il Colosseo. Nelle altre città italiane e del mondo intero saranno le contingenze della pandemia a decidere le modalità di adesione.
Maratona simbolica di spegnimenti digitali
“Non ci saranno però “piazze gioiose ed eventi popolari” - annuncia Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia - ma si leverà “una voce forte che chiede di invertire la rotta puntando con decisione la nostra prua verso un futuro sostenibile”. Da qui l’idea di trasformare l’Ora per la Terra in una Maratona simbolica di spegnimenti digitali, che partirà dal mattino di oggi fino alla sera. Tutti i cittadini potranno aderire postando, sui propri profili social, foto e video degli spegnimenti nei luoghi dove vivono e nelle proprie case, oltre che altri contributi per la giornata, inserendo gli hastag EartHour #unOraPerItalia. Materiali che saranno inseriti nei canali web e social del Wwf a partire dalle prime ore del mattino.
Inno collettivo alla bellezza e fragilità del Pianeta
Ad animare l’iniziativa saranno volti noti dello spettacolo, artisti emergenti e soprattutto giovani, cui si chiede di essere protagonisti del proprio futuro. Eart Hour vuole essere – spiega una nota del Wwf - “un inno collettivo alla bellezza e alla fragilità del Pianeta e un grido per fermarne la distruzione. Una grande mobilitazione internazionale mirata ad incrementare la consapevolezza del valore della natura e della biodiversità da parte dell’opinione pubblica in tutto il mondo”. “Siamo la prima generazione che ha un’idea chiara dell’impatto dei cambiamenti climatici ma siamo anche l’ultima che può agire per salvare il Pianeta”.
Insieme è la parola chiave del cambiamento
Il motto di Earth Hour 2020 è “Insieme”. Una parola chiave incoraggiante – sottolinea la presidente delle Wwf Italia – perché “insieme possiamo vincere la sfida che il nostro Paese, con tutto il Pianeta sta affrontando contro una emergenza sanitaria senza precedenti. Insieme possiamo lottare contro il cambiamento climatico in atto che mette in pericolo la salute della Terra così come la nostra salute di esseri umani. Insieme possiamo chiedere alle istituzioni, all’economia e agli individui un’assunzione di responsabilità verso il futuro, attuando concretamente l’Accordo di Parigi sul clima”.
Il legame tra cambi climatici e insorgenti epidemie
La relazione tra gli attacchi alla natura per mano dell’uomo, i cambiamenti climatici e le epidemie insorgenti è fortissimo, ammonisce il Wwf, ricordando a tutti che difendere la salute del Pianeta significa difendere il nostro benessere e finanche la nostra sopravvivenza. “I cambiamenti di uso del suolo e la distruzione di habitat naturali come le foreste sono infatti responsabili – secondo studi del Wwf - dell’insorgenza di almeno la metà delle zoonosi emergenti, ovvero nuove patologie trasmesse dagli animali all’uomo". Le nuove strade di accesso alle foreste, l’espansione di territori di caccia e la raccolta di carne di animali selvatici, lo sviluppo di villaggi in territori selvaggi, hanno portato la popolazione umana a contatto più̀ stretto con virus, facilmente soggetti a mutazioni, “che si adattano velocemente a nuove condizioni e a nuovi ospiti, uomo incluso".
Fermare la distruzione delle foreste ‘antivirus’
"Numerose ricerche – documenta il Wwf - indicano come in una foresta naturale, ricca di biodiversità, i virus responsabili di numerose malattie che riguardano l’uomo vivono in equilibrio con l’ambiente e con le diverse specie presenti, mentre in territori deforestati o dove la foresta è stata degradata o frammentata questi stessi organismi hanno più occasioni di diffondersi generando epidemie". Quasi la metà della superficie forestale del Pianeta è scomparsa, dall’inizio della rivoluzione agricola ad oggi: da 6 mila miliardi di alberi, si stima, si è passati a circa 3 mila miliardi.
Deforestazione causa del riscaldamento globale
La deforestazione produce dal 12% al 20% delle emissioni di gas serra e questo la rende una delle cause principali del riscaldamento globale, che sta sfociando nell’aumento esponenziale degli incendi. Dopo un 2019 di fuoco per Amazzonia, Bacino del Congo, Artico e Indonesia, l’inizio del 2020 ha visto l’Australia fronteggiare gli incendi boschivi più catastrofici di sempre: si stima che oltre un miliardo di animali siano morti nelle fiamme e più di 12 milioni di ettari siano andati in fumo.
Ridurre i consumi di prodotti a danno di beni comuni
Tutelare quindi gli ecosistemi forestali e ridurre i nostri consumi di prodotti legati alla deforestazione rappresenta “la migliore assicurazione sulla nostra salute e il migliore antidoto contro future pandemie". Per questo il Wwf in Europa sta chiedendo alla Commissione Europea, al Parlamento e ai Paesi membri di varare una nuova proposta di legge entro il 2021.
La Medaglia del presidente della Repubblica ad Earth Hour
Per il suo valore ad Earth Hour è stata conferita in Italia, la Medaglia del presidente della Repubblica per il valore della manifestazione, oltre che i patrocini del Senato, della Camera dei deputati, della presidenza del Consiglio dei ministri e dell’Associazione nazionale del Comuni italiani.
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