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Primarie dem Usa, il super Tuesday rilancia Joe Biden

Alle primarie democratiche degli Stati Uniti, l’ex vice presidente Biden conquista 9 stati, il progressista Sanders se ne aggiudica 4, compresa la California. Flop di Bloomberg, che potrebbe ritirarsi. L’analisi del prof. Maria Diletti

Elvira Ragosta- Città del Vaticano

E’ stato il Super Tuesdey di Joe Biden. Stando ai risultati finora diffusi, il candidato moderato dei dem supera le aspettative con la vittoria a sorpresa in Virginia e conquista North Carolina, Oklahoma, Tennessee, Alabama, Minnesota, Arkansas Massachusetts e, secondo le proiezioni dei media americani, agguanta la vittoria anche in Texas. Ad aggiudicarsi invece la California, che mette in palio il maggior numero di delegati – 415 - è il progressista Bernie Sanders, che prevale anche in Vermont, Colorado e Utah. La vera delusione di queste primarie è Micheal Bloomberg. Il miliardario ed ex sindaco di New York prevale solo nelle Samoa americane e starebbe valutando il futuro della sua campagna elettorale. Una campagna in cui Bloomberg ha investito oltre mezzo miliardo di dollari. Altro flop è quello della senatrice Elizabeth Warren: non vince nel suo stato di nascita, l’Oklahoma, e perde anche nel suo Massachusetts.

L’importanza del Super Tuesday

Considerato uno dei più importanti appuntamenti delle primarie dem, il Super Tuesday ha visto al voto 14 stati più gli americani all’estero e i residenti delle Samoa americane. In quest’occasione vengono assegnati 1.357 delegati, il 34% del totale. Saranno poi tutti delegati, alla convention di luglio, a scegliere il candidato democratico alle prossime elezioni presidenziali. Dal 1988 a oggi nessun candidato ha vinto la nomina del proprio partito senza aver prima vinto il Super Tuesday.

Le reazioni di Biden e Sanders

"Siamo molto vivi", "faremo fare i bagagli a Donald Trump". Questo il commento dell'ex vice presidente degli Stati Uniti Biden, che ringrazia anche la senatrice del Minnesota Amy Klobuchar, l'ex deputato del Texas Beto O'Rourke e l'ex sindaco dell'Indiana Pete Buttigieg, che gli hanno dato il loro endorsement. "Non si può battere Trump con la solita vecchia politica", dice invece dal Vermont, il senatore Bernie Sanders, che poi elenca una serie di differenze politiche con Biden a proposito di sicurezza sociale, commercio e sicurezza militare.

Le differenze tra i due candidati dem

Secondo Mattia Diletti, docente di Scienza Politica all’Università la Sapienza di Roma, sono due i fattori che hanno portato alla vittoria di Biden: “da un lato, il partito si è spostato su di lui, e da qui si vede anche l’uscita di scena di Buttigieg e Klobuchar, dall’altro è risultato credibile a una parte di elettorato come candidato anti Trump. Biden è un candidato più moderato di Sanders su questioni quali la sanità, le tasse e le grandi corporation e ha la caratteristica di piacere a un elettorato un po' più anziano e agli afroamericani che conteranno molto in queste primarie”. Riguardo alle politiche, soprattutto sociali, tema cruciale della campagna elettorale sarà la sanità. “Qui – aggiunge Diletti-  c’è una differenza plastica tra i due candidati Sanders vuole un modello all’europea, Biden, invece, vuole un modello ancora americano, con il primato delle assicurazioni private ma con l’ingresso di un attore pubblico che serva a cambiare il mercato e a rendere più accessibile a tutti la sanità”.

Ascolta l’intervista a Mattia Diletti:

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04 marzo 2020, 12:13