Covid-19: l'Europa riparte, in Usa 40 mila vittime
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Il bilancio delle vittime da coronavirus nel mondo ha superato quota 170 mila a fronte di un numero di contagi di 2 milioni e mezzo di persone. Questi i dati che la Johns Hopkins University fornisce giornalmente. E in questa pandemia gli Stati Uniti stanno diventando un caso a sé. Un quarto dei contagi e delle vittime sono americani. Una situazione che, in piena campagna elettorale per le presidenziali di novembre, sta innescando una forte polemica tra la presidenza Trump e l’opposizione democratica col suo candidato alla Casa Bianca Joe Biden, anche a causa dell'annunciata decisione, che il presidente potrebbe firmare già oggi, di vietare l'immigrazione anche legale. Intanto i Paesi europei, dove si registra un contenimento dell’andamento della pandemia, si muovono per una riapertura delle attività economiche, ma c’è attesa per il Consiglio Europeo di dopodomani che dovrà decidere su un piano di ripresa da 540 miliardi di euro, ma non ci sono in agenda decisioni sui cosiddetti Coronabond, le obbligazioni condivise chieste soprattutto dall’Italia per far fronte alla crisi economica derivata dalla chiusura delle attività a causa del virus.
L’Iran chiede l’aiuto dell’Europa
Tra le situazioni difficili, da segnalare quella dell’Iran con 85 mila casi e oltre 5 mila morti. In prima persona il presidente Hassan Rohani ha chiesto ai Paesi europei, in particolare all’Italia, di promuovere un prestito del Fondo Monetario Internazionale a Teheran di 5 miliardi di dollari con la sospensione delle sanzioni americane. Intanto l’Europa guarda all’immediato futuro. In una telefonata col capo del governo italiano, Giuseppe Conte, il leader della Repubblica Islamica ha detto che “i Paesi non saranno in grado di uscire dalla crisi se non lavoreranno insieme. Proteggere vite umane – ha continuato – è più importante di qualsiasi altro obiettivo. Dalla sua, Conte ha espresso solidarietà al governo e al popolo iraniano.
Italia: in arrivo la Fase 2
Per l’Italia si guarda alla cosiddetta Fase 2 e si parla di parziali riaperture, nel rispetto delle norme di sicurezza dai contagi, dal 4 maggio. Ma è braccio di ferro tra governo e regioni. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, punta a riaperture differenziate, mentre i governatori chiedono una data unica. Ancora stop invece per le scuole, che si avviano a terminare l’anno con lezioni ed esami on line. Fanno ben sperare i dati emessi ieri dalla Protezioni Civile. Per la prima volta il numero dei positivi al coronavirus: sono 108.237, 20 in meno in un giorno.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui