Pandemia tra dati, bilanci e opere di carità
Cecilia Seppia – Città del Vaticano
Altri 2 mila decessi in 24 ore negli Usa e il bilancio delle vittime arriva a 40.661 ma il presidente americano Donald Trump parla di “costanti progressi nella guerra alla malattia” cercando così di sedare le proteste contro i lockdown imposti in diversi Stati, tra cui quello di Washington. Il Capo della Casa Bianca annuncia pure il ricorso alla Defénce Production Act, una legge di guerra risalente agli anni '50, per aumentare la produzione medica di tamponi ma questo sembra non placare gli animi nemmeno in seno al suo stesso partito. Preoccupano anche i ritmi di contagio nel Sud e Centro America, con il Brasile che sfonda quota 38.654 casi e 2.462 decessi registrati e un tasso di mortalità che rimane fisso al 6,4 per cento. Dall’altra parte dell’oceano è invece boom di nuovi casi a Singapore con 1426 contagiati in un solo giorno in gran parte collegati ai focolai esplosi nei dormitori dei lavoratori stranieri provenienti da altri Paesi asiatici e impegnati nel settore delle costruzioni.
La situazione in Europa
Rallenta invece la conta dei morti in Europa, soprattutto in Italia, Spagna e Francia, mentre la Germania riapre oggi i negozi e le piccole attività commerciali anche se la Cancelliera tedesca Angela Merkel invoca massima cautela nella cosiddetta Fase 2. Sul fronte economico la Bundesbank conferma che la ripresa di Berlino dalla recessione non sarà né forte né veloce. All’Europa potrebbero essere necessari aiuti nell'ordine di 1.500 miliardi di euro per superare la crisi, ribadisce il Commissario europeo agli Affari economici, Paolo Gentiloni, convinto che l’Ue non fallirà sull’emergenza e che finora, a parte la parentesi italiana e la mancata solidarietà iniziale a Roma, sono state prese decisioni impressionanti sia dalla Bce sia dalla Commissione che dagli Stati membri. “Nel Mes i costi sanitari diretti e indiretti saranno interpretati in modo sufficientemente ampio” conferma infine il vicepresidente della Commissione europea Dombrovskis.
L'importanza del vaccino
Nonostante aperture e allentamento delle restrizioni in diversi Paesi europei l’Oms lancia però il monito: “L'emergenza di Covid-19 nella regione europea rimane molto preoccupante. Non dobbiamo, soprattutto ora, abbassare la guardia sulle vaccinazioni”. Questo l'appello di Hans Henri P. Kluge, direttore dell’Oms Europa, in occasione della Settimana europea delle vaccinazioni che si tiene oggi fino al 26 aprile. Vaccinare è di vitale importanza per prevenire malattie e proteggere la vita, recita lo slogan dell’iniziativa. Obiettivo: estendere la copertura vaccinale aumentando la consapevolezza dell'importanza dell'immunizzazione tra genitori e caregiver, operatori sanitari, politici e media.
La carità della Chiesa
E mentre il Papa nella Messa a Santa Marta chiede ai politici in questo tempo di emergenza di fare scelte coerenti al ruolo che ricoprono e di cercare insieme il bene del Paese e non il bene del proprio partito, la Chiesa nel mondo continua a manifestare la propria vicinanza alle popolazioni con atti concreti di carità: in Italia, per esempio, la Cei ha stanziato altri 2 milioni e 400 mila euro per le strutture sanitarie. Caritas Europa si schiera al fianco dei lavoratori agricoli, soprattutto migranti mentre in Australia le scuole cattoliche stanno aiutando le famiglie più bisognosi con programmi specifici e sospensione della retta annuale che in molti casi viene totalemte restituita. In Colombia sono scesi in campo i vescovi per chiedere ai narcotrafficanti di fermare il traffico di droga e le violenze ad esso connesso in questo momento di emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19. In Vietnam la Chiesa locale soccorre invece i tanti lavoratori che a causa della crisi sanitaria hanno perso il lavoro e non sanno come sfamare i propri figli. In Terra Santa va infine segnalato il sostegno dei parroci ai fedeli con l’assistenza a tante famiglie in difficoltà, spesso costrette alla quarantena in spazi inadeguati e provate dalla precarietà economica.
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