Repubblica Democratica del Congo: bambini muoiono privi di cure
Roberta Gisotti – Città del Vaticano
E’ arrivato a metà marzo, il virus Covid-19, nella Repubblica Democratica del Congo, a pochi giorni dalla guarigione dell’ultimo malato di Ebola, dimesso dall’ospedale il 3 marzo. Così mentre sale la paura per la diffusione del nuovo virus letale, si aspetta ancora che Ebola possa dirsi debellata, trascorsi due cicli di incubazione del virus, pari a 42 giorni, come previsto dai protocolli sanitari internazionali. Ma sul campo restano ancora molti 'nemici' per la salute dei congolesi, specie i bambini, come il morbillo, il colera e la malaria.
Povertà, malattie, scontri armati
Come denuncia l’Unicef in un nuovo allarmante rapporto sul Paese africano, la popolazione congolese è stremata da povertà, malattie e da decenni di scontri armati, nella regione orientale, tra gruppi ribelli e forze governative, in una situazione generale di instabilità sociopolitica.
Insieme al Covid-19, Ebola, malaria, morbillo, colera
A fare più vittime, lo scorso anno è stata la malaria, che ha colpito 16,5 milioni di congolesi e causato 17 mila morti. I casi di morbillo tra il 2019 e il 2020 sono stati 332 mila, di cui 6.200 mortali. Il colera ha ucciso 540 persone nel 2019 per quasi metà bambini e persiste ancora con 31 mila casi. In 22 mesi, l’epidemia di Ebola ha già provocato la morte di oltre 2.200 persone. Le vittime di queste malattie sono in gran parte bambini sotto i 5 anni, 5.300 quelli uccisi dal morbillo in un solo anno.
1 bambino su 5 ha bisogno urgente di aiuti
Da qui l’appello dell’Unicef in favore dell’infanzia congolese: 1 bambino su 5 ha bisogno urgente di assistenza umanitaria, in un Paese dove “strutture sanitarie pubbliche, attrezzature, personale formato e fondi sono estremamente insufficienti” e dove “la violenza brutale di gruppi armati ha costretto quasi 1 milione di persone”, nelle tre province orientali colpite dal conflitto e dall’epidemia di Ebola, “ad abbandonare le proprie case solo nel 2019, rendendo ancora più difficile per i bambini l’accesso alle cure mediche”.
Mancano i servizi di assistenza sanitaria vitali
Nel rapporto, l’Unicef chiede al governo di Kinshasa di aumentare i servizi di assistenza sanitaria vitali per le donne in stato di gravidanza, i neonati e i bambini e d’incrementare le vaccinazioni di routine. Per questo sollecita dai donatori internazionali un impegno duraturo, su un arco di diversi anni, per supportare efficacemente gli sforzi delle autorità congolesi.
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