India, l’indignazione della Chiesa per i migranti cosparsi di disinfettante
Anna Poce - Città del Vaticano
Un video divenuto virale, pubblicato sui social media il 22 maggio, mostra alcuni lavoratori migranti indiani che vengono cosparsi di liquido disinfettante, mentre aspettano in coda, a Delhi, di essere sottoposti ad una visita medica prima di salire su un treno e tornare a casa in seguito all'adozione delle misure di contenimento contro il coronavirus.
La Chiesa: una grave mancanza
"Condanniamo l'atto” ha detto a UCA News padre Jaison Vadassery, segretario della Commissione del lavoro della Conferenza episcopale indiana (CBCI). “Sono dispiaciuto per i lavoratori migranti già sotto forte stress, che tornano nei loro luoghi d'origine per sfuggire al Covid-19 e combattere la fame e le malattie”. Nessuno può accettare una cosa di questo tipo in una società civile, ha aggiunto il sacerdote. “Qualunque sia la ragione, è una grave mancanza da parte delle autorità che sono responsabili di un atto del genere". Il religioso ha sottolineato come i migranti, costretti a tornare a casa, stiano già soffrendo per la perdita del lavoro e la perdita della speranza. Se pure “la società li tratta in questo modo, è una vera sciagura”.
Non è il primo caso
Non è il primo caso del genere nel Paese. Il 30 marzo un altro video, diffuso sui social media, aveva provocato indignazione, mostrando alcuni funzionari sanitari del vicino Stato dell'Uttar Pradesh spruzzare disinfettante sui migranti. Inoltre, il 7 maggio, due dipendenti della Lucknow Municipal Corporation dell'Uttar Pradesh erano stati sospesi per aver “disinfettato” un altro gruppo di lavoratori migranti alla stazione ferroviaria di Charbagh.
Critiche da più parti
Raghav Chadha, portavoce nazionale del partito Aam Aadmi (AAP), ha definito l'azione un atto criminale da parte dei lavoratori dell’azienda municipale. “Spruzzare disinfettante sulle persone - ha detto - può causare irritazione agli occhi, alla pelle e potenzialmente effetti gastrointestinali come nausea e vomito. L'inalazione di ipoclorito di sodio può portare a irritazione delle mucose, della gola e delle vie respiratorie e causare broncospasmo". Anche Nicholas Barla, coordinatore di Adivasi Samanwey Manch Bharat, un'organizzazione che sostiene i diritti delle minoranze tribali, ha ribadito ad UCA news che l'intera società dovrebbe condannare “questo atto disumano", e si è chiesto come possano averlo fatto.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui