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Slogan sul Covid-19 sulla facciata della sede del Parlamento europeo a Bruxelles Slogan sul Covid-19 sulla facciata della sede del Parlamento europeo a Bruxelles 

Covid-19: l’Eurogruppo approva il Mes per le spese sanitarie

Trovata l'intesa per erogare importi fino al 2% del Prodotto Interno Lordo (PIL) degli Stati europei che ne faranno richiesta. Resta aperta la trattativa sul Recovery Fund, considerato da molti governi lo strumento più efficace per rilanciare l’economia dei Paesi dell’Eurozona maggiormente colpiti dalle conseguenze causate dalla pandemia di coronavirus

Marco Guerra – Città del Vaticano

Accordo raggiunto all'Eurogruppo sulla nuova linea di credito del Mes, il Meccanismo Europeo di Stabilità, che consentirà agli Stati che lo riterranno di accedere a finanziamenti agevolati con condizionalità limitate al fatto che vengano utilizzati per le spese sanitarie e quelle supplementari di prevenzione dovute alla pandemia di Covid-19.

Le modalità del Mes

In pratica i prestiti, attivi dal 1° giugno, sono disponibili per importi del 2% del Pil a fine 2019 e possono essere richiesti fino a dicembre 2022. Gli Stati dovranno fornire una lista delle voci di spesa ammissibili. I fondi, a tassi "favorevoli", potranno essere restituiti in un massimo 10 anni. Non ci sarà una sorveglianza aggiuntiva. Dopo la crisi, però, gli Stati membri rimangono impegnati a rafforzare le loro economie.          

Commenti positivi sull'accordo

"Il Mes è particolarmente utile per Paesi che hanno tassi di interesse alti e un debito elevato", ha detto il Commissario europeo all’Economia, Paolo Gentiloni, il quale ha, inoltre, parlato di un passo "molto positivo", che ora è "concreto e attuabile", e che per un Paese come l'Italia vale circa 36-37 miliardi con dei tassi di i8nteresse bassissimi, vicini allo zero con una durata di dieci anni e senza condizionalità, salvo la destinazione dei fondi per le spese sanitarie dirette e indirette.

Partita aperta sul Recovery Fund

Per un rilancio dell’economia di tutta l’area euro, che vada oltre il comparto sanitario, resta aperto il dibattito sulla creazione del Recovery Fund, ovvero uno strumento di nuova costituzione, con cui la Commissione Europea andrebbe a raccogliere fondi sui mercati, emettendo delle obbligazioni e utilizzando come garanzia il bilancio europeo 2021-2027. I fondi raccolti dovrebbero essere destinati ai Paesi maggiormente in difficoltà. Questi soldi sarebbero in parte prestiti a lunga scadenza, con tassi ridotti, e in parte a fondo perduto, cioè da non restituire. Sulla sua dotazione i governi dei Paesi Ue restano divisi, mentre sembra più ampio il fronte favorevole all’interno del Parlamento Europeo, che ha inserito l’ipotesi del Recovery Fund all’interno delle proposte da discutere in sede di Consiglio europeo.

Un Mes senza condizioni

“L’accordo sul Mes è buono dal punto di vista della tanto temuta condizionalità, che non c’è in quanto si limita la spesa al settore sanitario, ma non si sottopongono i Paesi a qualsiasi tipo di sorveglianza”, così a Vatican News il prof. Carlo Altomonte, docente di Economia europea alla Università Bocconi di Milano. “E’ bene – aggiunge - che si apra un dibattito non ideologico per vedere in che misura usare questi fondi”.

Ascolta l'intervista al prof. Altomonte

Recovery Fund strumento principe per la ripresa

Secondo il prof. Altomonte si apre ora la partita del nuovo bilancio europeo, 2021-2027, ovvero tutte le spese per i fondi strutturali che l’Ue metterà in campo sia per l’emergenza Covid-19, sia per affrontare le sfide epocali come il cambiamento digitale e quello climatico. “D’altra parte – spiega il docente della Bocconi – c’è poi la partita del Recovery Fund che è lo strumento principe che dovrebbe servire a gestire la ripresa economica”.

Incognita su entità fondi e tempistica

Altomonte sottolinea poi che l’efficacia del Recovery Fund dipenderà da tre questioni aperte: “Il volume di questi aiuti a disposizione degli Stati membri; in secondo luogo le modalità con cui questi fondi saranno erogati, se come prestiti ai governi o alle imprese; il terzo punto è la tempistica, quanto di queste risorse saranno erogate nel 2020 e quante tra il 2021 e il 2022”.

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09 maggio 2020, 10:59