Covid: l’Europa appronta gli strumenti per affrontare la crisi
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Mes e Recovery Fund, due strade parallele per attenuare per conseguenze sanitarie e d economiche causate dal Covid-19. Le linee di credito antipandemia del Mes, secondo il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni, sono già “disponibili e pronte per l’uso. La sola condizione per accedere ad esse è che i fondi devono essere utilizzati per spese sanitarie dirette e indirette. Ora sta a ciascun governo decidere se accedere al Mes o meno”. Discorso diverso per il Recovery Fund, che prevede il ricorso all’emissione di obbligazioni europee, che impegnano tutti i Paesi, e che potrebbe da solo generare un flusso di circa due mila miliardi di euro. A margine della difficile situazione continentale con il Pil in calo, più o meno importante, dei Paesi Ue, il primo dato che vede in recessione la Germania, motore economico europeo, del 2.2 %.
Ue: ci si salva tutti insieme
Secondo Carlo Altomonte, docente di Politica economica europea all’Università Bocconi di Milano, è evidente che l’Europa abbia optato per la scelta del debito, più che il prestito a fondo perduto. Cioè - spiega - senza restituzione del capitale, ma questo debito sarà garantito dall’Ue stessa, che ha scelto strumenti che genereranno più fondi di quelli necessari ai singoli Paesi, garantendo quindi, con risorse aggiuntive, una situazione di sicurezza nel processo di recupero dalla crisi e di restituzione delle somme richieste, alleviando il costo della crisi stessa.
In Europa, afferma Altomonte , c’è la volontà di evitare che nessun Paese resti indietro rispetto agli altri. La crisi anche di un solo Paese genera sofferenze per tutti gli altri. Ciò che è allo studio a Bruxelles, conclude, è la possibilità, nel rispetto delle normative attuali, di salvare tutti.
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