Europa, una preghiera ecumenica per un continente unito e libero da egoismi
Adriana Masotti - Città del Vaticano
La Festa dell'Europa, il 9 maggio di ogni anno, celebra la pace e l'unità del Vecchio continente. Il 9 maggio perché in quel giorno, 70 anni fa, nasceva la prima idea di un’Unione europea, grazie a una famosa Dichiarazione dell’allora ministro degli Esteri francese, Robert Schuman, che intendeva rendere impraticabile una nuova guerra tra le nazioni d’Europa. Un cristiano convinto, Schuman, un politico lungimirante, per alcuni un’utopista inguaribile e un folle visionario.
Francesco: preghiamo per l'unità dell'Europa
Non si può non riconoscere quanto proprio i valori spirituali e culturali che attingono al Vangelo quali la solidarietà, la fraternità tra i popoli e il rispetto della dignità della persona umana, fossero alla base del progetto di una Europa unita. Papa Francesco lo ha ricordato recentemente nella Messa a Casa Santa Marta del 22 aprile scorso, quando ha chiesto di pregare per il continente con queste parole:
In questo tempo nel quale è necessaria tanta unità tra noi, tra le nazioni, preghiamo oggi per l’Europa: perché l’Europa riesca ad avere questa unità, questa unità fraterna che hanno sognato i padri fondatori dell’Unione Europea.
9 maggio, occasione per ritrovare il progetto originario
In occasione della Festa di quest'anno le istituzioni dell'Ue hanno organizzato conferenze e attività on line anche per esprimere gratitudine ai numerosi cittadini che, in uno spirito di solidarietà, stanno aiutando l’Europa ad attraversare l'emergenza coronavirus che l'ha colpita in modo particolare. Le Conferenze episcopali e le diverse Chiese cristiane europee rinnovano gli appelli a ritrovare le ragioni di fondo e a rilanciare l’unità del continente.
La rete "Insieme per l'Europa"
Particolarmente impegnati nella ricerca dell’unità quanti aderiscono a “Insieme per l’Europa” una realtà nata esattamente il 31 ottobre 1999, quando, in occasione della firma della “Dichiarazione congiunta sulla dottrina della giustificazione”, cattolici ed evangelici responsabili di diverse organizzazioni s'incontrarono presso il Centro ecumenico del Movimento dei Focolari ad Ottmaring, in Germania, esprimendo poi il desiderio di iniziare un cammino insieme. Da allora sono seguiti numerosi incontri e momenti di preghiera con l’adesione anche di cristiani di altre Chiese cristiane. Per la giornata di oggi moltissimi gli appuntamenti promossi via streaming a cominciare da quello in Italia che avrà inizio alle ore 18 e a cui si potrà accedere tramite il link presente sul sito www.together4europe.org.
Scoprire una nuova solidarietà
Ma che cosa significa essere cristiani oggi nello specifico contesto europeo? Attingendo all’esperienza maturata in questi anni, nel sostegno a "Insieme per l'Europa", risponde ai microfoni di Vatican News, Maria Wienken, di origine tedesca, corresponsabile del "Centro Uno" per l'unità dei cristiani del Movimento dei Focolari:
R. - Mi ha molto colpita la frase che Papa Francesco ha detto domenica di Pasqua: oggi l'Unione Europea ha di fronte a sè una sfida epocale dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero. Come cristiani in Europa mi sembra abbiamo una responsabilità enorme, oggi siamo chiamati a far vedere più che mai, mi sembra, che siamo davvero discepoli di Gesù. Questo soprattutto in quello che Lui ha detto essere il cuore del suo messaggio, cioè il suo insegnamento: l'amore a Dio e l'amore al fratello. E di questo "amatevi a vicenda come io ho amato voi", noi cristiani possiamo dare oggi una testimonianza tutta nuova e lo possiamo applicare tra noi lì dove ciascuno vive, ma anche a livello più ampio e vorrei citare qui Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari, che lo ha ripetuto più volte anche ai politici che l'ascoltavano e cioè "amare la patria altrui come la propria". Questa fraternità tra i popoli è possibile perché Gesù ha abbattuto tutti i muri, ha compiuto una rivoluzione esistenziale culturale e politica. In tempo di coronavirus mi sembra che questo significa scoprire una nuova solidarietà, dapprima tra i Paesi europei - e vediamo in questi giorni quanto ce n'è bisogno - , ma poi anche con lo sguardo aperto sul resto del mondo: pensiamo all'Africa o a tante altre nazioni che ne sentiranno di sicuro le conseguenze economiche ancora più di noi. Perciò essere cristiani oggi significa aprire il cuore, vivere i valori che sono alla base del cristianesimo: la solidarietà, la giustizia, la pace e impegnarsi a costruire un'Europa solidale e che ha come radice un fondamento spirituale e così può contribuire a guarire le enormi piaghe che esistono nel mondo.
Da almeno 20 anni tra molti movimenti e gruppi delle diverse Chiese cristiane d’Europa c’è stata l’assunzione di un impegno per l’unità, non solo dell’unità tra le Chiese ma anche tra le persone e i popoli. Il progetto di "insieme per l'Europa", a confronto con le sfide attuali che cosa può dire?
R. - "Insieme per l'Europa" è un libero convergere di movimenti e comunità di varie Chiese, attualmente sono 300, diffuse in tutto il nostro continente. Ciascuno mantiene la propria autonomia, ma insieme agiscono per scopi condivisi contribuendo con il proprio carisma. I padri dell'Europa, come Schuman, Adenauer, De Gasperi, erano cristiani, loro erano convinti che dopo le guerre, l'Europa poteva riinventarsi sulla base del cristianesimo e oggi in questa rete, e non solo in essa, vediamo come un risveglio dei valori cristiani portati avanti da movimenti e comunità di Chiese che si impegnano insieme per il bene comune. Ad esempio sul fronte dei migranti, pensiamo ai corridoi umanitari, al lavoro nelle zone di confine, all'aiuto ai poveri, come anche nei campi della cultura e della politica. Tutti questi movimenti hanno fatto tra loro un patto, quello dell'amore reciproco, il comandamento di Gesù. E su questa base loro si mettono d'accordo su certi progetti da sostenere insieme. In sostanza vogliono creare rete fra le proprie culture diverse, conoscere l'altro, apprezzare la sua tradizione, mettere in evidenza il fatto che solo uniti si possono vincere le sfide attuali. In questo ci aiutano anche le intuizioni delle persone carismatiche che hanno iniziato questo cammino, come Chiara Lubich, ma anche Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio, oppure il tedesco Helmut Nicklas, co-fondatore della comunità dell'YMCA, un grande movimento internazionale, anche il movimento di Schoenstatt collabora sin dall'inizio.
In occasione della Festa dell’Europa ci sarà un appuntamento via streaming in cui si parlerà di ecologia integrale come utopia sostenibile per l’Europa. Quale contributo vuol offrire alla giornata del 9 maggio?
R. - Sì, questo appuntamento in Italia vuol offrire da una parte un contributo di esperti, dall'altra persone che sono coscienti delle sfide per la salvaguardia del Creato intendono sensibilizzare tanti altri. Però non solo in Italia, ma anche in altre nazioni europee sono tante le manifestazioni, ad esempio in Francia a Lione, in Austria a Graz dove si incontrano, certo tutto virtualmente questa volta, con persone dell'Ungheria, Slovenia, Slovacchia e del Nord Italia. Sono momenti per conoscersi tra europei, per approfondire rapporti, scoprire la ricchezza della diversità. Anche in Germania a Esslingen, oppure un'altra grande manifestazione si terrà, sempre on line, nei Paesi Bassi a Utrecht, dove si interrogheranno sul futuro dell'Europa. Veramente in vari Paesi domani si cercherà di esprimere questo insieme di popoli, di movimenti, di comunità che vogliono sostenere questa anima cristiana e farla rifiorire in Europa.
In questo, come in altri appuntamenti nella giornata, figura anche un momento di preghiera ecumenica, una bella testimonianza in sé che i cristiani possono dare al mondo. Ma per cosa pregare oggi in Europa?
R. - Preghiamo in particolare per un'Europa che metta al primo posto la salute delle persone, poi per l'unità dei cristiani, pregheremo per un'Europa dell'unità nella pluralità, per un'Europa della tutela della vita, per un'Europa senza egoismi, per un'economia equa, per tutto il nostro pianeta. E' una preghiera per un'Europa più unita che sappia guardare al mondo unito, al disegno di Dio sull'umanità, alla preghiera di Gesù: "Che tutti siano uno". La preghiera è fondamentale per noi perchè è lo Spirito Santo che fa nuove tutte le cose. Chiediamo il suo aiuto, la sua forza e la sua luce e facciamo ogni volta un'esperienza, quella promessa da Gesù: "Dove due o più sono uniti nel mio nome io sono in mezzo ad essi". Se è Lui tra noi, allora è Lui che si rivolge al Padre e a Dio nulla è impossibile. Noi abbiamo questa fede.
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