L’Unione Europea in aiuto del Venezuela
Giada Aquilino - Città del Vaticano
Per il momento sono promesse di aiuto, ma non può calare in secondo piano la solidarietà al Venezuela, vista quella che lo stesso Borrell ha definito una situazione “politica, economica ed umanitaria molto preoccupante” nel Paese, aggravata peraltro dall’emergenza coronavirus: quasi 1.200 casi finora a fronte di un sistema sanitario gravemente impreparato all'arrivo della pandemia e già al collasso, come denunciato ieri da Human Rights Watch e università Johns Hopkins.
L'esodo dei venezuelani
Alla conferenza, a cui hanno partecipato i rappresentanti di oltre 60 paesi, agenzie Onu, istituzioni e società civile, è stato stabilito che i fondi stanziati da Bruxelles andranno a finanziare aiuti umanitari, cooperazione allo sviluppo e prevenzione dei conflitti. La Banca europea per gli investimenti metterà poi a disposizione 400 milioni di euro di prestiti per i Paesi di accoglienza dei migranti: sono più di 5 milioni i venezuelani costretti a lasciare il loro Paese nel “più grande esodo nella storia dell'America Latina", ha sottolineato il presidente del Consiglio europeo Charles Michel. Intanto in acque venezuelane è entrata la terza petroliera partita dall’Iran, sfidando l'embargo, con un carico di carburante.
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