Brexit: ancora lontano l’accordo
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
“Non ci sono stati significativi progressi sulla definizione dei futuri rapporti tra Londra e Bruxelles”. Sono le parole del negoziatore europeo, Michel Barnier, dopo l’ultima tornata di colloqui tra i rappresentanti di Londra e Bruxelles. Si fa sempre più concreta, ha detto ancora Barnier, l'offerta europea al Regno Unito di chiedere un'estensione dell'attuale periodo di transizione dopo l’uscita dall'Unione. Le attuali difficoltà, secondo Luciano Bozzo, docente di Relazioni Internazionali all’Università di Firenze, sono dovute al mutato assetto internazionale rispetto al periodo in cui la Gran Bretagna, con il referendum del 23 giugno 2016, decise di uscire dall’Unione Europea. Ci troviamo di fronte ad una radicalizzazione dei rapporti tra le due grandi potenze della Cina e degli Stati Uniti e trovarsi da soli, a fare da ‘battitore libero’, potrebbe essere difficile per Londra. A complicare l’assetto dei rapporti internazionali c’è poi la pandemia di Covid-19 con le sue ricadute negative sull’economia globale.
Diverse le questioni da risolvere
Sono diversi i punti su cui è necessario trovare un accordo. Innanzitutto la definizione dell’accesso alle aree di competenza per la pesca, che Londra vorrebbe basare su un negoziato annuale e non su un partenariato stabile. Poi il problema della concorrenza leale nei settori economico e commerciale, che prevede il meccanismo di non regressione in materia di norme sociali, ambientali, sul clima, il fisco o lo sviluppo sostenibile. Quindi le garanzie sui diritti fondamentali e la collaborazione in campo giudiziario. Sullo sfondo il problema della restituizone dei controbuti. Queste ed altre questioni, ha sottolineato Barnier, andranno definite con uno specifico accordo da concludere entro il 31 ottobre. Proprio per questo sono molti i dubbi sul rispetto dei tempi prefissati e si fa strada la possibilità che il negoziato si prolunghi oltre di fronte ad una fase di stallo che non sembra sbloccarsi.
Separati, ma destinati a dialogare
Nel sistema internazionale che si va profilando, in cui il libero scambio sta lasciando il passo a egoismi e protezionismi, e che sta innescando un confronto senza esclusione di colpi, sottolinea il professor Bozzo, sarà sempre più difficile sostenere una posizione di isolamento. Questo spingerà inevitabilmente Regno Unito e Unione Europea a dialogare e a trovare un’intesa su moltissime questioni, a cominciare da quelle economiche e commerciali.
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