Il Covid non dà tregua all’America Latina. Oms rivede linee guida
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Hanno superato gli 8 milioni e 700mila le persone che nel mondo sono state contagiate dal coronavirus. Di queste, oltre 450mila sono morte. La John Hopkins University continua, quotidianamente, ad aggiornare le tristi cifre legate alla pandemia da Covid-19, sottolineando che il nuovo focolaio a Pechino conta altri casi: 22 quelli registrati nelle scorse ore, che si aggiungono agli attuali 220. Le autorità cinesi hanno isolato interi quartieri della capitale, chiuso scuole, limitato gli spostamenti ed eseguito oltre due milioni di test per contenere il nuovo focolaio.
In America Latina e Caraibi si contano 2 milioni di casi
La situazione più drammatica resta quella negli Stati Unti, Paese più colpito, assieme ad altri Stati americani, nei quali si registra un continuo incremento. In America Latina e Caraibi sono stati contati, dall’inizio della pandemia, oltre 2 milioni di casi. A contribuire pesantemente al bilancio sono il Brasile, con circa la metà dei contagi di tutta l'area e 50mila morti, il Perù che, con oltre 240 mila casi, è il secondo Paese in America Latina e il sesto in tutto il mondo. A seguire Cile, Messico, Ecuador, Colombia, Argentina, Repubblica Dominicana e Panama.
In Israele, Netanyahu ordina nuovi tracciamenti
Al di là dell’Oceano Atlantico, in Israele, si va verso la ripresa dei tracciamenti ordinati dal premier Netanyahu, dopo una risalita dei casi, coincisa con l’allentamento delle restrizioni. Sono 294 i nuovi contagi, per un totale di oltre 20mila casi e 305 vittime. L’Autorità Nazionale Palestinese, in considerazione dei mille casi tra Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza, ha ordinato la chiusura, per 5 giorni, di Hebron e di due giorni per Nablus, vietando, inoltre, lo svolgimento di matrimoni e di riunioni pubbliche.
Allarme Germania, mille contagi nel Nord-Vestfalia
In Europa, l’allarme più importante arriva dalla Germania, dopo l’allargamento del contagio nel Nordreno-Vestfalia, regione che rischia un nuovo lockdown. Il focolaio esploso tra i dipendenti dell’industria tedesca della carne Toennies è un continuo aggiornamento di casi, saliti a 1.029, e non è l’unico, nei giorni scorsi ne erano già scoppiati a Gottinga, nella Bassa Sassonia, a Berlino, dove un intero quartiere è stato posto in isolamento, e a Kassel, in Assia.
Le polemiche in Usa dopo le dichiarazioni di Trump
Nuovi casi e decessi anche in Iran, Pakistan, Indonesia e Giappone, mentre negli Usa, dove le infezioni sono in aumento in 20 Stati, le polemiche investono ancora Donald Trump, che ha rivelato ieri da Tulsa, in Oklahoma, di aver chiesto ai dirigenti della sua amministrazione di "rallentare i test" per evitare un incremento dei casi, dichiarazione derubricata come una battuta scherzosa dalla Casa Bianca, che ha sottolineato invece la soddisfazione per i "25 milioni di test fatti" .
Oms cambia procedure sui tamponi
Cambiano intanto le raccomandazioni dell’Oms per l’uscita dall’isolamento dei pazienti che hanno contratto l’infezione. Non sarebbero più necessari due tamponi negativi, oltre alla guarigione clinica, mentre si ritengono sufficienti tre giorni senza sintomi, tra questi anche febbre e problemi respiratori.
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