Coronavirus. Scuole materne paritarie: ora interventi per evitare la chiusura
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Va "rimodulato il layout delle aule" e, per la ripresa della scuola a settembre, il Comitato tecnico scientifico allestito per l'emergenza coronavirus ha iniziato un lavoro con gli enti territoriali. Lo ha detto il coordinatore del Comitato Agostino Miozzo. Per Miozzo “sono tre i principi cardine condivisi dalla comunità scientifica: il distanziamento fisico non inferiore al metro, l'utilizzo della mascherina come barriera difensiva e protettiva e l'igiene delle persone e degli ambienti". Le paritarie intanto continuano a chiedere garanzie per evitare la chiusura di tanti istituti.
Il 30% delle paritarie a rischio chiusura
Se non ci saranno interventi normativi, il 30% delle scuole paritarie è a rischio di chiusura definitiva, un vero dramma sociale senza precedenti. Le organizzazioni che rappresentano questi istituti chiedono nuovi interventi nel dl Rilancio e anche autonomia nell’organizzazione didattica. Le materne sono state tra le scuole più colpite dalla chiusure delle aule dopo il coronavirus. Le paritarie in questa fascia di età sono 6.700, frequentate da 500 mila bambini. Si tratta ora non solo di intervenire sull’anno scolastico da poco concluso, ma anche sulla riapertura a settembre.
Ancora incertezza sulla riapertura a settembre
Luigi Morgano, segretario della Fism (la Federazione delle Scuole Materne) dice che “questa chiusura, portata dalla situazione sanitaria, ha determinato ovviamente problemi di natura economica per quanto riguarda le scuole, in parte risolti attraverso l'accesso agli ammortizzatori sociali. C'è ancora una questione che riguarda il mese di giugno, ed è in corso in questo momento l'approfondimento per affrontare tale aspetto attraverso il decreto legislativo 34 in discussione alla Camera. E poi ovviamente si pone un ulteriore problema, cioè come si riaprirà a settembre”.
Aumentano i costi per scuole e famiglie
Morgano fa notare che si pone la questione di come si tornerà sui banchi il prossimo anno scolastico. “Ci sono le elezioni regionali di mezzo – dice il segretario della Fism - E poi come si intende riaprire? Un tema questo di assoluta rilevanza. Bisognerebbe immaginare per quanto tempo si possono immaginare soluzioni provvisorie o transitorie, prima di tornare alla quotidianità che è stata interrotta. E’ chiaro che si sta parlando anche di una riduzione del numero di bambini rispetto agli insegnanti. Se il piccolo gruppo è costituito da cinque o da sette bambini, rispetto ai 25 che è la norma della sezione, questo implica ovviamente più personale, più spazi, più interventi. Insomma, c'è un problema che non può essere caricato sul piano economico sulle spalle delle famiglie, delle scuole paritarie che sono enti no profit”. Le scuole paritarie quindi chiedono di intervenire sul decreto 34 in discussione alla Camera, ma anche di attuare in pieno la parità prevista dalla legge del Duemila.
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