Senza tregua la questione migranti in Grecia
Fausta Speranza – Città del Vaticano
Decine di residenti di un villaggio nei pressi di Atene hanno organizzato ieri una protesta lungo l'autostrada contro un campo che ospita centinaia di richiedenti asilo nella zona. La polizia in tenuta antisommossa ha sparato gas lacrimogeni contro i manifestanti che hanno bloccato la circolazione vicino alla città di Malakasa, circa 38 chilometri a nord della capitale greca. Alcuni feriti sono stati segnalati tra la polizia e la folla.
Le vicende del campo profughi
Il campo è cresciuto rapidamente in marzo per ospitare centinaia di nuovi migranti il cui arrivo è stato incoraggiato dalla confinante Turchia. In aprile il campo è stato posto in lockdown dopo che un cittadino afghano è risultato positivo al coronavirus ma, secondo il sindaco di Malakasa, molti residenti nel campo sono andati in giro senza rispettare il confinamento.
Di quanto sta accadendo nei pressi di Atene, dei complessi equilibri politici che stanno dietro la questione dei migranti che bussano alle porte d'Europa, abbiamo parlato con Alfonso Giordano, docente di Geopolitica e flussi migratori all'Università Luiss Guido Carli di Roma:
La Grecia e l'Ue : in prima linea con i migranti
La Grecia si è ritrovata in prima linea nella questione migranti sia per quanto riguarda la rotta nel Mediterraneo che per la rotta balcanica. La questione per Atene - sottolinea Giordano - va vista in particolare in relazione all'accordo dell'Ue con la Turchia per la gestione dei flussi. Di recente Ankara alterna momenti in cui rispetta tale intesa per la quale ha ricevuto 6 miliardi di euro da Bruxelles, a momenti in cui lascia passare migranti che dalla Siria, e non solo, hanno come approdo il territorio ellenico. Il punto è che governi e organismi internazionali, come la stessa Organizzazione internazionale per le migrazioni, hanno facoltà di intervenire per quanto riguarda il versante greco che collabora a tutti i livelli, mentre per il versante turco la gestione resta interamente in mano ad Ankara e al momento – spiega Giordano – non è chiaro quali flussi si preparino o meno verso la Grecia.
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