Maturità, quello snodo fondamentale verso l’età adulta
Debora Donnini – Città del Vaticano
Probabilmente è stata una notte diversa, questa, per tanti ragazzi italiani che si misurano con un esame di maturità inusuale, contraddistinto quest’anno dalla sola prova orale, della durata di 1 ora. Il coronavirus in Italia ha inciso sul mondo della scuola in modo forte tanto che la didattica si è svolta a distanza. Intanto le scuole hanno riaperto i portoni per le quasi 13mila commissioni che si sono insediate per l’esame di maturità. Varie le misure di sicurezza sanitaria prese. Tutti dovranno mantenere una distanza di almeno due metri e indossare la mascherina. Il candidato potrà però potrà abbassarla durante l’interrogazione. Altra novità, le commissioni che saranno composte da sei membri interni e dal presidente esterno. Il credito del triennio finale è stato rivisto e potrà valere fino a 60 punti, anziché 40 come prima dell’emergenza.
Maturità, passaggio fondamentale
“L'esame è uno snodo verso la vita da adulti. Era giusto far vivere questo passaggio agli studenti”, ha detto il ministro dell’Istruzione Azzolina. “L'esame di maturità al di là del suo significato amministrativo e burocratico è comunque un evento che segna la vita di una persona, è una svolta, un rito di passaggio, la fine di un percorso di studio e l'ingresso nell'età adulta. Quindi anche soltanto aver modificato alcuni aspetti già incide sul significato della perfezione oggettiva”, rileva nell’intervista il professor Sergio Cicatelli, collaboratore scientifico per il Settore del Centro Studi per la Scuola Cattolica della Cei:
“Quest'anno - spiega - mancherà per esempio tutto il dibattito sui giornali sui temi assegnati alla maturità: temi facili, temi difficili, quali autori sono usciti e così via”. “Vedere quest'anno tutto ridotto solo alla prova orale già questo modifica un po' il significato che l'esame di maturità ha nell'immaginario degli studenti e anche delle famiglie”, sostiene, sottolineando anche che è comunque importante che almeno la dimensione della presenza fisica, del confronto a quattr'occhi con la Commissione, sia rimasta.
Molti hanno riscoperto il significato della scuola
In merito alla didattica, Cicatelli ricorda che “ quella a distanza non può sostituire la didattica in presenza” perché la scuola è fatta di relazione, di socialità. “Attraverso la didattica a distanza siamo riusciti a salvare una parte dell'attività scolastica, non il senso complessivo delle attività scolastica. Probabilmente quello che rimane è che in questa condizione di mancanza di scuola, molti sicuramente tra gli alunni ma anche tra gli insegnanti hanno riscoperto il significato della scuola proprio perché ci è mancato qualcosa”. Quindi, quando si ricomincerà a fare scuola, lo si farà “con uno spirito diverso almeno per chi è passato attraverso questa esperienza”.
Sulla decisione che il credito del triennio possa valere fino a 60 punti anziché 40, Cicatelli ricorda che quest’anno la commissione è composta di professori interni. Quindi si tratta di insegnanti che conoscono già il curriculum e che inevitabilmente andranno a valutare lo studente non solo sulla base dei risultati della prova d'esame ma sulla base di tutto il suo percorso di studi. “Aver attribuito un peso maggiore senz'altro va bene però era già un po' nella natura delle cose. Il problema fondamentale era che il punteggio originariamente era calcolato su tre prove scritte e una orale. Adesso doveva essere tutto con una prova sola che, a questo punto, avrebbe vuto un peso eccessivo e quindi è stato bene ridistribuire il unteggio”, spiega. “Dal rossimo anno - conclude - torneremo a un esame un po' più equilibrato sia perché è bene che si confermi il valore dell'esame sia perché tutti speriamo che questa emergenza finisca presto”.
Ultimo aggiornamento 17.06.2020 ore 13.04
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