Usa: si avvicina la sfida Trump-Biden tra eventi virtuali e presenze ridotte
Michele Raviart - Città del Vaticano
Emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, crisi economica per le conseguenze del lockdown, richieste di giustizia sociale dopo la morte dall’afroamericano George Floyd durante un arresto a Minneapolis. Saranno questi i temi principali della campagna elettorale per le presidenziali di novembre, che vedranno sfidarsi il repubblicano Donald Trump, in cerca del secondo mandato, e il democratico Joe Biden, vicepresidente degli Stati Uniti per otto anni durante l’amministrazione Obama.
Confermati i dibattiti in tv
Nessuno dei due è stato ancora ufficialmente nominato dal proprio partito – Trump accetterà la candidatura il 27 agosto in Florida, mentre Biden probabilmente una settimana prima a Milwaukee – ma sono già stati confermati tre dibattiti televisivi tra i due nel periodo che va da settembre e ottobre. Sebbene i sondaggi diano ora in vantaggio Joe Biden sia come numero di voti totali sia negli “swing states” in bilico, a Trump rimane la forza di essere il presidente in carica e, secondo gli analisti, potrebbe riguadagnare il terreno perduto qualora riuscisse a far ripartire l’economia e contenere l’epidemia di Covid-19.
Il viaggio di Trump in Arizona
Intanto, dopo il comizio di Tulsa in Oklahoma, che è stato il primo incontro politico di Trump “in presenza” dall’inizio della pandemia e cha ha avuto un’affluenza inferiore alle aspettative degli organizzatori, il presidente è andato in Arizona, uno degli Stati più colpiti dal coronavirus. Se a novembre Joe Biden vincerà le presidenziali “questo Paese sarà un disastro”, ha affermato davanti a tremila giovani repubblicani nella Dream City Church di Phoenix., accusando i democratici di voler paralizzare l’economia del Paese a causa della pandemia. All'esterno dell'edificio ci sono stati scontri tra alcune centinaia di contestatori e la polizia, che ha sgombrato la folla usando spray col peperoncino. Ieri alcuni manifestanti avevano cercato di rimuovere la statua del settimo presidente americano Andrew Jackson a Washington, in una piazza vicino alla Casa Bianca, per il suo comportamento verso i nativi americani e Phoenix Trump ha annunciato di aver autorizzato l'arresto e un periodo di detenzione fino a dieci anni per chiunque vandalizzerà monumenti americani. Poi, dopo che nei giorni scorsi aveva sospeso fino alla fine dell’anno la “green card” per i cittadini stranieri al fine di favorire il lavoro locale, si è recato a Yuma per assistere al completamento di una parte del muro al confine con il Messico, uno dei punti principali della campagna elettorale del 2016.
Raccolta fondi virtuale per Biden
Joe Biden, invece, è apparso per la volta dall’inizio della campagna elettorale insieme a Barack Obama durante un evento virtuale per la raccolta fondi in cui sono stati ottenuti 7,6 milioni di dollari per la campagna democratica. Trump è stato definito dall'ex-presidente "un pericolo esistenziale per i valori dell’America”, che governa in modo “incompetente, disorganizzato e meschino”. “Ciò che mi rende ottimista”, ha aggiunto, è “il fatto che si sta verificando un grande risveglio in tutto il Paese”.
Una campagna inedita
Difficoltà di mobilitare gli elettori a causa delle misure di restrizione per contenere il virus ed eventi online saranno quindi la caratteristica di queste elezioni. “È una sfida enorme e nuovissima che entrambi i candidati Trump e Biden si troveranno ad affrontare”, spiega a Vartican News Alia K. Nardini, docente di Relazioni Internazionali allo Spring Hill College di Bologna. “Chiaramente la modalità ‘di persona’, lo abbiamo visto a Tulsa, è sempre stato il pezzo forte della campagna di Trump”, sottolinea e “l’effetto principale del lockdown a livello di contraccolpi elettorali è proprio quello di avere penalizzato Trump, che solitamente invece è molto bravo nel connettersi al mood del suo elettorato negli eventi pubblici”.
Il ruolo di Obama per Biden
“Riguardo a Biden”, sottolinea, “il suo stile capace, ma dai toni contenuti male si presta ad eventi virtuali in cui l’elettorato beneficia anche di una componente personale ed emotiva e perché realisticamente Joe Biden appare sempre e comunque come un candidato dell’establishment che difficilmente riesce a parlare alla pancia dell’elettorato. Da un lato è molto rassicurante, dall’altro perde nell’aspetto emozionale sui cui Trump invece, anche se un po’ penalizzato, mantiene la sua forza”. In questo senso, decisivo potrebbe essere il sostegno dell’ex-presidente. “Barack Obama può avere un duplice ruolo, di sostegno dato dalla stima personale e il sostegno in quanto paladino della comunità afroamericana”.
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