Contro il razzismo manifestazioni pacifiche negli Usa
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
In marcia per manifestare contro il razzismo e per ricordare George Floyd, morto il 25 maggio. Una morte, ripresa in un filmato, che ha generato proteste e violenze, riaccendendo un disagio sociale molto forte tra gli afroamericani. Le iniziative di ieri non hanno avuto alcun eco di tensione, tante le scene di festa per le strade di Washington, con sit-in al Campidoglio e al National Mall, dove migliaia di persone con indosso le mascherine hanno invocato un cambiamento. A San Francisco, invasione pacifica del Golden Gate Bridge, lunghi cortei anche a Los Angeles, comprese le zone di Hollywood e Beverly Hills. A Seattle, nello stato di Washington, invece tra i manifestanti hanno sfilato centinaia di medici e infermieri da mesi ormai in prima linea contro la pandemia del coronavirus.
Polemiche su Trump
A Raeford, in Carolina del Nord, molte persone hanno atteso l’arrivo del feretro di Floyd che verrà trasferito a Houston, in Texas, città in cui l’uomo aveva vissuto gran parte della sua vita, prima di trasferirsi cinque anni fa in Minnesota. A mezzogiorno, ora locale, si aprirà domani la camera ardente, martedì i funerali. Intanto il presidente Trump in un tweet ha scritto che alle manifestazioni c’era meno folla del previsto. I media americani sostengono che il Pentagono abbia bloccato il capo della Casa Bianca, intenzionato a schierare 10mila soldati a Washington e altre città per sedare le proteste generate proprio dalla morte di Floyd. E ieri il muro fatto innalzare da Trump a protezione della residenza presidenziale è stato tappezzato di poster, bandiere, disegni e cartelli con gli slogan della protesta.
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