“We run together”: tra i premi una cena “mondiale”
Luca Collodi e Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
È la “coppia d'oro” della scherma mondiale. È composta dal campione olimpico Valerio Aspromonte e dalla campionessa del mondo Carolina Erba. Entrambi hanno aderito all’asta di beneficenza “We run together” promossa da Athletica Vaticana, Fiamme Gialle, il “Cortile dei Gentili” e Fidal-Lazio. L’obiettivo di questa iniziativa è quello di sostenere il personale sanitario degli ospedali di Brescia e Bergamo. Dal mezzogiorno dell' 8 giugno sarà possibile, tramite la piattaforma www.charitystars.com, partecipare a questa “gara di solidarietà”. "La nostra famiglia - sottolinea Valerio Aspromonte - è un super team". Il premio messo a disposizione dalla coppia di schermitori è una cena:
R.- Siamo un super team. Siamo in tre: io, Carolina e il piccolo Leone. Siamo una famiglia molto affiatata. Abbiamo vinto tanto nella scherma. Puntiamo adesso a vincere tanto nel futuro del la famiglia e del nostro piccolo.
Come vivete le problematiche dello sport in tempo di pandemia?
R. - Sinceramente, al momento, come movimento di scherma siamo in difficoltà: purtroppo queste normative anti Covid non ci permettono di dare il 100%. E questo riguarda sia noi atleti nazionali, sia i più più piccoli che sono poi il motore e il futuro del nostro movimento sportivo. Cerchiamo di vivere non alla giornata ma alla settimana, aspettando qualche possibilità in più per ricominciare ad avere una vita sportiva quanto più normale possibile. Questo oggi è il nostro status.
Pensate che la scherma debba essere più sostenuta dal mondo sportivo, come avviene per il calcio?
R.- Sì. Il calcio vive di sponsor, di diritti televisivi mentre altri sport, che a me non piace chiamare sport minori – preferisco chiamarli meno conosciuti – vivono con le sovvenzioni del Coni, degli iscritti e delle società sportive. Quindi serve un occhio di riguardo nei confronti di sport come la scherma il taekwondo, il judo, la boxe che hanno bisogno di un aiuto dello Stato, del Coni delle Federazioni. Altrimenti diventa difficile alimentare e praticare il nostro movimento e tutti gli sport meno conosciuti.
Aspromonte, con quale spirito avete aderito all'asta di beneficienza promossa da Papa Francesco?
R. - Con grandissimo piacere. Siamo molto contenti. A me piace moltissimo festeggiare, stare a casa con gli amici. Abbiamo offerto all'asta una cena a casa nostra. Chi la vincerà verrà a casa nostra a cena con Carolina, me e Leone. Passerà una sera in nostra compagnia. A me piace moltio la convivialità che si crea a tavola e per questo sono molto contento di aver dato questo piccolo premio per l’asta. Sono felice di quello che è stato fatto. Ringrazio il gruppo sportivo Fiamme Gialle. Ringrazio Papa Francesco e cerchiamo di raccogliere il più possibile per questa iniziativa, anche perché, onestamente, quello che è stato fatto dai medici e da tutto il personale degli ospedali in questi mesi è qualcosa di eccezionale. E in piccolissima parte anche noi atleti, persone dello sport, dobbiamo in qualche modo contribuire per quello che possiamo .
Una cena in palio cucinata da voi...
R. - Certo. Una cena a casa nostra con pietanze cucinate direttamente da me, Carolina e Leone. Chi vincerà questa asta sarà ospite a casa nostra e prometto di metterci il massimo dell’impegno per cucinare una cena eccezionale.
Carolina Erba è la moglie di Valerio Aspromonte e campionessa del mondo di fioretto nel 2013. Chi guiderà i lavori in cucina?
R. - In cucina quasi sempre Valerio, perché gli piace. Io sono addetta alla sistemazione. Come potete immaginare, anche per fare un piatto di pasta al pomodoro serve organizzazione… Io sono contenta perché lui sperimenta. Cucinerà tutto lui.
La scherma è sport sia individuale che di squadra: perché ha scelto il fioretto?
R. - In realtà, ho smesso a giugno. Ho fatto la mia ultima gara nel giugno scorso ed ora è molto impegnativo fare la mamma. La scherma è uno sport sia individuale che di squadra. Ma nonostante sia considerato uno sport di squadra, l'apporto di ogni singolo fa la differenza. E ovviamente ci deve essere anche un affiatamento personale, perché non basta che ognuno faccia il suo compitino e passi il testimone all'altro. E' uno sport molto completo. La scherma è tanti sport messi insieme.
La scherma è una tradizione molto antica…
R. – E' uno sport nobile in cui l'Italia primeggia nel mondo. È una tradizione che si porta avanti da sempre perché grandi campioni del passato sono stati tutti italiani. I maestri hanno portato avanti, negli anni, l'insegnamento e ancora oggi riusciamo a essere sempre leader.
Le Olimpiadi, il campionato del mondo raccolgono l'interesse dei tifosi. E' la stessa cosa quando si tira per un campionato italiano o un torneo nazionale?
R. - La passione che c'è in ognuno di noi rimane la stessa. Non nego che tirare con un pubblico dalla tua parte o comunque con gli spalti pieni di gente fa la differenza. Un palazzetto pieno è sempre qualcosa di emozionante. Mi viene in mente anche il momento delle premiazioni, dell’inno italiano cantato dal pubblico. Mi viene la pelle d’oca solo a parlarne. Diciamo che anche il pubblico è fondamentale per il futuro della scherma.
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