Bielorussia, Kondrusiewicz: il dialogo eviti la guerra civile
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
Ancora una giornata di proteste in Bielorussia. La polizia in tenuta antisommossa è intervenuta a Minsk per disperdere i cittadini che stanno portando fiori presso la stazione Pushkinskaya della metropolitana nella capitale, nel luogo dove ieri è morto un manifestante. I sostenitori della candidata dell'opposizione, Svetlana Tikhanovskaya, continuano a contestare la vittoria alle elezioni presidenziali del presidente Aleksander Lukashenko e a chiedere elezioni giuste e trasparenti. Centinaia gli arresti tra i dimostranti. Tikhanovskaya, dopo aver chiesto inutilmente un riconteggio delle schede, ha lasciato la Bielorussia alla volta della Lituania. Da lì ha lanciato più appelli ai suoi sostenitori per porre fine alle manifestazioni. Tutta la comunità internazionale guarda con attenzione all’evoluzione della situazione nell’ex Paese sovietico, nel timore che essa possa sfociare in una guerra civile.
La preoccupazione della Chiesa bielorussa
Per risolvere la crisi bielorussa occorre calma e dialogo. Più volte in questi giorni l’arcivescovo di Minsk, monsignor Tadeusz Kondrusiewicz, dall’inizio delle manifestazioni esorta i bielorussi a trovare una via d’uscita pacifica a questo duro confronto tra presidenza e opposizione. In particolare, il presule chiede preghiere, affinché si eviti alla Bielorussia che la situazione precipiti:
R. – E’ un momento molto difficile per la Bielorussia, dopo la rielezione del presidente, nelle strade delle nostre città sembra ci sia un clima di guerra. Una persona è morta, molti sono i feriti, sia tra i civili, che tra gli agenti. Io rivolgo una preghiera per il nostro popolo alla Madonna del Rosario e della Pace. Anche oggi ho fatto un appello alla popolazione, affinché torni la calma e il rispetto reciproco. Ho richiesto anche che venga organizzata una tavola rotonda, per risolvere questa difficile situazione attraverso il dialogo. E’ importante che si parli, perché è forte la paura di una guerra civile e questo non va bene per tutti, per il governo, per la gente. Siamo molto preoccupati e chiediamo al mondo di pregare per la pace in Bielorussia.
Come vive questo difficile momento la popolazione bielorussa?
R. – C’è sofferenza, che si manifesta con le proteste, perché non c’è pace. Tutto questo è molto doloroso.
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