Coronavirus, contagi in aumento in tutto il mondo
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Gli Stati Uniti hanno superato la soglia dei 170 mila morti per il coronavirus, lo afferma l’ultimo bilancio della Johns Hopkins University e i contagi accertati sono più di cinque milioni e 400 mila. Dunque, il triste primato resta oltreoceano: al secondo posto i contagi in Brasile e poi India e Russia. In tutto il mondo quasi 21 milioni e 700 mila casi.
Massima attezione in Europa
Il tasso di crescita della pandemia dunque non accenna a calare. Semmai ci sono alcuni Paesi, come la Francia, che fanno registrare una rapida impennata dei contagi: oltre 3.300 in 24 ore. In tante città d’Oltralpe è obbligatorio l’uso delle mascherine anche all’esterno. In Germania l'aumento del numero dei contagi da Covid "preoccupa, ma la situazione è governabile", ha detto la cancelliera Angela Merkel, nel primo incontro dopo la pausa estiva con il direttivo della Cdu. La Merkel ha escluso che si possano revocare le misure anti coronavirus al momento in vigore, incluse le limitazioni per i campionati di calcio.
In Italia controlli agli aeroporti
In Italia chiusura delle discoteche, mascherine anche all’aperto dalle 18.00 alle 6 del mattino, e soprattutto controlli per chi viene dall’estero. Queste le nuove direttive. Negli aeroporti romani di Fiumicino e Ciampino effettuati 30 mila test. Trovato positivo un ragazzo che arrivava da Malta e altri quattro da Corfù. Il presidente Mattarella, in un messaggio al meeting di Rimini, ha scritto che questa "terribile pandemia che semina sofferenze e morte a ogni latitudine, facendo irruzione nella nostra storia e costringendoci a un rallentamento, purtroppo con pesanti conseguenze economiche e sociali".
Il professore Richeldi: contenere l'aumento dei casi
Ora bisogna evitare che l'aumento dei contagi da fine luglio prosegua in modo esponenziale. Il professor Luca Richeldi, componente del Comitato tecnico scientifico, dice che "l'aumento dei casi ormai è stabile nelle ultime settimane, anche se non drammatico, però è un trend che ormai credo sarà abbastanza difficile da invertire".
[ Audio Embed Ascolta l'intervista al professore Luca Richeldi]
"L'importante adesso - aggiunge il professor Richeldi - è contenere, quindi le misure che si stanno attuando in questo momento hanno questo scopo, perché ricordiamoci, afferma, che i contagi che stiamo vedendo ora sono avvenuti almeno 8-10 giorni fa. La chiusura delle discoteche è un primo passo indietro che siamo stati obbligati a fare, e non è detto che non ce ne siano altri. Ecco, diciamo che c'era un po' da aspettarselo questo passo indietro".
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