Funerali di Willy. Monsignor Parmeggiani: riallacciare un patto educativo
Marco Guerra – Città del Vaticano
Grande commozione a Paliano per i funerali di Willy Monteiro, il 21enne brutalmente ucciso a calci e pugni, a Colleferro, nella notte fra sabato 5 e domenica 6 settembre.
Magliette bianche simbolo di purezza
Il rito funebre, celebrato da monsignor Mauro Parmeggiani, si tiene presso il campo sportivo comunale “Piergiorgio Tintisona”, alla presenza di almeno 1300 persone che hanno esaurito tutti i posti allestiti nell’impianto. Il feretro ha fatto il suo ingresso sul palco dello stadio di Paliano tra gli applausi scroscianti dei presenti, che indossavano magliette bianche, su richiesta della famiglia di Willy, “come simbolo di purezza e gioventù”.
La presenza delle autorità
Alla cerimonia hanno preso parte anche numerosi rappresentanti delle istituzioni tra cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il quale ai giornalisti ha detto che questa vicenda di “efferata violenza” non può essere minimizzata nè sottovalutata e ha detto di aspettarsi “condanne severe e certe”.
Monsignor Parmeggiani: rilanciare patto educativo
Le esequie sono state presiedute dal vescovo di Tivoli e Palestrina monsignor Mauro Parmeggiani, che nell’omelia ha esortato tutti affinché la “morte barbara e ingiusta di Willy non cada nell'oblio”. “Impegniamoci tutti – ha proseguito il presule - istituzioni, forze dell'ordine, uomini e donne della politica, della scuola, dello sport e del tempo libero, Chiesa, famiglie e quanti detengono le chiavi di un potere enorme, quello dei media e in particolare dei media digitali, a comprometterci insieme, al di là di ogni interesse personale e senza volgere lo sguardo altrove fingendo di non vedere, per riallacciare un patto educativo a 360 gradi”. Il vescovo ha quindi chiesto a Dio "la forza per poter un giorno perdonare chi ha compiuto l'irreparabile” e che essi “percorrano un cammino di rieducazione secondo quanto la giustizia vorrà disporre e in luoghi, come ad esempio le carceri, che devono essere sempre più ambienti di autentica riabilitazione dell'umano".
Il gesto di Willy: dare la vita per gli altri
Monsignor Parmeggiani si è poi soffermato sull’esempio offerto da Willy, che si è donato in aiuto di un amico senza pensare al proprio tornaconto: “aveva passione per lo sport ma senza fanatismi, nel rispetto per gli altri e nell'impegno per loro che, lungi da quegli atteggiamenti di indifferenza che spesso chi si dice adulto assume, ha portato Willy nella notte tra sabato e domenica scorsa a intervenire a favore di un amico per sedare una lite e a perdere la vita in quella forma grande che Gesù ci ha insegnato nel Vangelo: 'Non c'è amore più grande di questo, dare la vita per gli amici'". E come ulteriore gesto di altruismo la famiglia del giovane ha deciso di devolvere le offerte raccolte durante la messa alla Caritas.
Padre Antonio: comunità segnata dalla tragedia
“E’ stata una partecipazione composta e sentita, l’avere colto quello che è avvenuto come conseguenza di un gesto di amore di Willy nei confronti del suo amico in difficoltà ha segnato fortemente tutti i presenti”, così padre Antonio Coppola, rettore della comunità passionista di Santa Maria di Pugliano a Paliano e parroco della comunità parrocchiale, riferisce a Vatican News lo stato d’animo della comunità locale scossa da questa tragedia. “In questo nostro tempo in cui è facile chiudersi nell’individualismo - prosegue il parroco - questa vicenda ci richiama quell’attenzione verso l’altro che non può rimanermi indifferente: io devo sentirmi custode di mio fratello”.
Momenti di riflessione
Il religioso passionista coglie inoltre l’invito del vescovo per un patto educativo: “E’ importante ritornare su quanto è accaduto, attraverso anche momenti di formazione, affinché la storia di Willy tocchi ciascuno nel profondo. Visto che in questo territorio visse anche Santa Maria Goretti, una vita spezzata dalla violenza, nelle prossime occasioni rifletteremo insieme sulle storie di questi due giovani rimasti fedeli al principio dell’amore”. Infine padre Antonio Coppola pone l’accento sulla partecipazione viva della comunità ai funerali, “che sta ad indicare che certi valori rimangono nel profondo dell’essere umano e non possono essere rimossi dalla moda del momento di lavarsene le mani”.
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