Al via la Giornata ABIO, da 15 anni vicino ai bambini in ospedale
Alessandro Guarasci - Città del Vaticano
Sono cinquemila i volontari della fondazione ABIO, che portano conforto ai bambini ricoverati nei nosocomi italiani e alle loro famiglie. A causa dell'emergenza sanitaria ancora attuale, la fondazione ha deciso di pensare solo digitalmente la tradizionale Giornata, che si svolge a settembre. Sarà un'unica grande piazza virtuale per raccontare chi è ABIO, cosa è stato fatto in questi mesi lontani dai reparti, come ci si sta preparando a rientrare, appena sarà possibile, in ospedale.
La Giornata anche per raccogliere fondi
Fino al 7 ottobre sul sito www.giornatanazionaleabio.org sarà possibile infatti sostenere la Fondazione e ricevere, direttamente a casa, una confezione di pere. Il ricavato sarà utilizzato dalle associazioni che fanno capo a questa struttura per sostenere nuovi corsi di formazione, dedicati sia agli aspiranti volontari sia a chi svolge già il servizio per renderli consapevoli, autonomi e pronti a tornare in servizio.
La speranza di tornare presto nelle pediatrie
“L’emergenza COVID-19 ci ha costretti per qualche mese lontano dalle pediatrie, ma ABIO è rimasta salda ed unita, ha lavorato da remoto attraverso le iniziative #abioanchedalontano per non far mancare ai bambini e alle famiglie in ospedale un sorriso accogliente e un momento di svago e di gioco”, dice il professor Vittorio Carnelli, Presidente della Fondazione, ricordando che la Giornata nazionale ABIO è un’occasione unica per raccontare come si possono aiutare i più piccoli ricoverati in un nosocomio. Da ormai più di 15 anni i volontari ABIO portano il loro sorriso e la loro testimonianza in oltre 150 piazze d’Italia per incontrare le moltissime persone che credono in quello che fanno e sostengono la loro èera.
Volontari principalmente giovani ma di ogni estrazione
Il vicepresidente della Fondazione Eugenio Bernardi afferma che già da febbraio le attività di sostegno ai bambini si sono svolte solo on line. “Penso che i bambini abbiano risentito della nostra assenza – dice Bernardi - Chiaramente un conto è vedere un volontario amico attraverso un video che magari ti legge un libro, un conto giocare personalmente con questa persona".
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