Ricostruire nel rispetto dell'identità: così Conte da Beirut
Fausta Speranza – Città del Vaticano
"E' tempo di scrivere una nuova pagina per il Libano. L'Italia darà un forte sostegno per la stabilità e per la crescita socio-economica del Paese, che ha diritto a un futuro di pace e prosperità, ma anche il dovere e la responsabilità di costruire questo percorso al più presto". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, in una dichiarazione alla stampa dopo il bilaterale con il presidente libanese, Michel Aoun. "Il Libano può contare sull'Italia – ha sottolineato - e sul ruolo che svolgeremo anche in seno all'Unione Europea e alla comunità internazionale".
Aiuti e incoraggiamento
L'Italia è stata tra i primi Paesi a rispondere all'emergenza dopo le due esplosioni che hanno devastato Beirut, inviando subito due team della Protezione Civile per partecipare alle operazioni di ricerca e soccorso, coordinando l'invio di tre voli umanitari con oltre 15 tonnellate di materiale sanitario e in questo momento una nave militare italiana sta portando merci. Con l'operazione umanitaria "Emergenza Cedri" ha dispiegato a Beirut un ospedale da campo con capacità avanzate e un distaccamento del Genio militare per concorrere alla rimozione delle macerie. In un'intervista al quotidiano libanese L'Orient Le Jour, Conte ha parlato di “profonda amicizia tra Italia e Libano e di storico partenariato”. Della vicinanza, fatta di solidarietà concreta e di sintonia culturale, abbiamo parlato con Claudio Lo Jacono, direttore della rivista Oriente moderno:
Lo Jacono sottolinea che è importante anche il piano delle immagini simboliche: anche se, viste le grandi necessità del popolo libanese in questa fase della sua storia, gli aiuti assicurati dall'Italia rappresentano solo una goccia in un mare, vedere la nave italiana muoversi ed arrivare rappresenta un motivo di conforto e di incoraggiamento. Lo Jacono ricorda la differenza di vicende storiche tra la Francia, cui il Libano lega la sua nascita in fase coloniale e post coloniale, e l'Italia, per poi sottolineare il valore profondo di legame culturale tra Roma e Beirut. Sottolinea che il il Paese dei Cedri guarda all'Italia come Paese dell'Occidente e del Mediterraneo, spiegando che sia la componente cristiana che araba e musulmana in Libano appartengono, e lo riconoscono, al contesto culturale del Mediterraneo proprio dell'Occidente. Lo studioso orientalista sottolinea l'importanza della posizione italiana, che è poi quella dell'Unione Europea, di difendere la neutralità del Libano, assicurando una ricostruzione fisica e politica del Paese, che preservi l'identità e il tessuto sociale dei quartieri distrutti, nonché il loro patrimonio storico. E a questo proposito ricorda che, anche per eredità del sistema amministrativo proprio dell'Impero ottomano, è forte il senso di appartenenza all'area territoriale di riferimento proprio ai quartieri in Libano e a Beirut e che dunque sarà fondamentale, come ha raccomandato Conte, rispettare nella ricostruzione le peculiarità architettonico-culturali.
I momenti della giornata di Conte in Libano
La visita di qualche ora è iniziata dal porto della capitale libanese devastata, il 4 agosto scorso, dalla terribile esplosione che ha provocato 200 morti, migliaia di feriti e danni per 4,6 miliardi di dollari. Poi, l'incontro con i principali leader politici del Paese: il presidente della Repubblica, Michel Aoun; il presidente del Parlamento, Nabihb Berri; il primo ministro incaricato, Mustapha Adib, e quello dimissionario, Hassan Diab. Il programma del presidente del Consiglio prevede anche la visita alla nave San Giusto, ormeggiata al porto di Beirut, e all'ospedale da campo italiano, che fanno parte dell'operazione di sostegno al Libano denominata "emergenza cedri".
Contesto di crisi e di rinnovamento
A Beirut continuano le consultazioni per la formazione del nuovo governo, il Paese è alla ricerca di un nuovo equilibrio interno, di nuove relazioni con gli Stati confinanti e con quelli europei. Giuseppe Conte ha spiegato di voler valorizzare la solidarietà italiana e riaffermare il sostegno alla stabilità del Paese. Ha ribadito l'obiettivo di rafforzare il contributo italiano alla sicurezza del Libano (Unifil, Mibil, Missione militare bilaterale, forniture alle Forze armate libanesi), ribadendo l'importanza di assicurare dal punto di vista politico neutralità al Paese.
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