ActionAid: in Kenya per garantire con l’acqua un futuro per tutti
Marina Tomarro - Città del Vaticano
“L’accesso all’acqua potabile e sicura è un diritto umano essenziale e universale. È imprescindibile, perché determina la sopravvivenza delle persone e per questo è condizione per l’esercizio di ogni altro diritto e responsabilità”. Così Papa Francesco in un recente intervento in occasione dell'evento digitale di TED “Countdown”, dedicato alla crisi climatica. Il Pontefice ha sottolineato ancora una volta la necessità per tutti i popoli di poter avere accesso all’acqua, fonte di vita. Proprio per garantire acqua sicura nelle zone più fragili del Kenya, ActionAid Italia lancia la campagna sms solidale: “Dai acqua al futuro dei bambini del Kenya” per sostenere, attraverso la costruzione di pozzi e sistemi di irrigazione, le famiglie dei territori più vulnerabili del Paese e, in particolare, della contea di Isiolo in ginocchio per gli effetti dei cambiamenti climatici e della pandemia su salute ed economia.
Un sistema innovativo per i pozzi
I sistemi di pompaggio saranno realizzati grazie alla distribuzione di solar kit e pannelli solari. In occasione della distribuzione dei pannelli verrà organizzata una formazione specifica su tecniche di manutenzione insieme ad una formazione generale riguardo le energie rinnovabili. Il progetto prevede anche la ristrutturazione dei pozzi già presenti nel territorio, equipaggiandoli con torri, cisterne, cabine e sistemi di pompaggio, per assicurare la sopravvivenza del bestiame e la disponibilità di foraggio anche durante la stagione secca e nelle annate segnate dalla forte siccità.
L’importanza vitale dell’acqua per le comunità rurali
“L'acqua – spiega Giulio Litta, responsabile dei programmi internazionali di ActionAid – è il nostro punto di partenza per aiutare le popolazioni di queste zone che sono tra le più povere del Kenya e anche del Corno d'Africa. L'acqua ci permette di raggiungere una serie di obiettivi e di incidere direttamente non solo sulla povertà, ma anche su una serie di questioni legate ai diritti delle persone. In particolare lavoriamo sull'agricoltura, perchè l'acqua permette di aumentare la produzione e quindi di aiutare le persone, consentendo ovviamente anche di bere acqua potabile. E si va ad incidere anche su una serie di comportamenti, per esempio sulla condizione dei bambini che per andare a prendere l'acqua ogni giorno rischiano di non poter frequentare la scuola, o sulla sicurezza delle donne che, nei lunghi percorsi per prendere l'acqua, rischiano spesso di essere vittime di violenza. Quindi l'acqua è la via di accesso ad una serie di benefici che vogliono invidere sulle cause della povertà”.
Qual è la situazione in questo momento e come vivono queste persone?
R - Si tratta di un grosso centro in un’area rurale, perché noi lavoriamo in tutte le zone rurali che sono spesso scollegate dalla città per via delle difficoltà di comunicazioni. Ci sono piccole comunità di pastori che vivono in insediamenti molto lontani tra loro e che negli ultimi anni sono stati costretti a passare da una forma di pastorizia, anche nomade, ad un’attività mista all’agricoltura. In questi casi, noi interveniamo con la fornitura d'acqua e con la promozione di tecniche agricole proprio per accompagnare questo passaggio, e far sì che queste famiglie possano diversificare le loro fonti di sostentamento sia alimentari, sia con la vendita dei prodotti sui mercati locali. Ma le difficoltà di questa area non sono solo attinenti al cambiamento climatico e alla siccità. Ultimamente ci sono stati anche una serie di conflitti legati alle risorse naturali, e poi più di recente è arrivata l’emergenza sanitaria del Covid che è stata particolarmente grave anche in termini di misure restrittive, con l'impossibilità per le persone di muoversi. E poi è arrivata anche un’invasione di locuste che, dalla fine del 2019, ha colpito tutta la regione danneggiando ulteriormente i raccolti. Quindi diciamo che la combinazione di questi effetti negativi ha messo veramente a dura prova la sicurezza alimentare e la capacità di sopravvivenza delle comunità rurali. Noi interveniamo proprio a sostegno degli ultimi e dei più marginalizzati, cerchiamo di raggiungerli con una serie di azioni integrate e combinate.
In Kenya si è verificata un’escalation di violenza, in questo ultimo periodo. Che impatto ha avuto sul vostro lavoro?
R - Il Kenya è un caso particolare in Africa, perché da una parte gode di una certa stabilità politica, però a livello locale si sono moltiplicati i conflitti. C'è il discorso della vicinanza della Somalia che è una forte area di instabilità, soprattutto al nord-est. Ad Isiolo la situazione si è mantenuta abbastanza sotto controllo, ma i conflitti sono molto legati al cambiamento climatico. La scarsità di risorse naturali ha provocato un peggioramento delle ostilità tra pastori. L'esempio classico è un pozzo a cui si riforniscono le comunità che vivono nei dintorni, a un certo punto arrivano i pastori transumanti e giustamente utilizzano l'acqua per far abbeverare le loro mandrie. Questo ovviamente provoca lo scontento degli autoctoni che vedono il livello dell'acqua abbassarsi. E spesso anche su base di conflitti pre esistenti per ragioni etniche possono scaturire anche scontri molto gravi e quindi non sono soltanto questioni politiche, ma si tratta anche di cambiamento climatico e di povertà: elementi che rischiano di minare la sicurezza.
L’sms solidale
Con la campagna, che rimane attiva fino al 15 novembre, grazie a sms e chiamate da rete fissa al numero 45511, si potrà sostenere il progetto di ActionAid e garantire acqua alle famiglie delle zone più vulnerabili del Kenya. All’iniziativa danno il loro supporto come testimonial l’attore e doppiatore Luca Ward che ha dato voce allo spot, la chef Cristina Bowerman e l’attrice Amanda Sandrelli.
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