Terre des Hommes: la condizione di bambine e ragazze in Italia e nel mondo
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Domenica 11 ottobre ricorre la Giornata Mondiale delle Bambine. In occasione di questo appuntamento annuale, la Fondazione umanitaria Terre des Hommes ha presentato ieri a Roma la nona edizione del Dossier “La Condizione delle Bambine e le Ragazze nel Mondo” della Campagna Indifesa, edizione che tiene conto degli effetti della pandemia da Covid-19. L’obiettivo è accendere i riflettori sui diritti negati a milioni di bambine e ragazze in Italia e nel mondo e promuovere azioni concrete per assicurare loro un futuro migliore.
Le bambine sono le più esposte agli abusi
Analizzando i dati relativi ai reati contro i minori che in percentuale maggiore vede vittime le bambine e le ragazze, il Dossier rivela che per quanto riguarda l’Italia, si registra un lieve calo (-1%) del numero globale di minori vittime di reato nel 2019 rispetto all’anno precedente, passando da 5.990 a 5.930, il 60,5% delle quali bambine e ragazze. Se però si prendono in considerazione gli ultimi 10 anni (dal 2009 al 2019) si evidenzia un aumento dei reati del 41%. Il fenomeno della violenza sui bambini continua perciò a rivelare tutta la sua drammatica realtà con una crescita in quasi tutte le fattispecie di reato, arrivando a un +333% nel numero delle vittime di pornografia minorile (+26% rispetto al 2018), il 74,5% delle quali bambine e ragazze. I maltrattamenti in famiglia, il reato più frequente, continuano a crescere: + 7% rispetto al 2018 e +105% rispetto al 2009 e il 54% delle vittime sono bambine. Tra i reati attinenti alla sfera sessuale, quella dove la percentuale delle vittime tra le bambine e le ragazze può superare l’80%, crescono la violenza sessuale aggravata, la corruzione di minorenne, gli atti sessuali con minorenne. Cala invece la prostituzione minorile.
In Italia, la maglia nera va alla Lombardia
Analizzando più da vicino la situazione nelle diverse regioni d’Italia, è emerso che anche nel 2019 la regione che ha registrato il maggior numero di reati contro i minori è stata la Lombardia, con 1.015 vittime, seguita da Sicilia (651), Emilia Romagna (644), Lazio (541), Veneto (433) e Campania (414). “Le evidenze riportate nel nostro Dossier Indifesa ci confermano che l’Italia deve ancora investire molto e su fronti diversi per potersi avvicinare a quel 5° Obiettivo di sviluppo sostenibile che, oggi, per il nostro Paese sembra ancora piuttosto lontano”, commenta Federica Giannotta, Responsabile Advocacy e Progetti Italia di Terre des Hommes, presentando in conferenza stampa i dati della ricerca. Anche il mondo dello sport riflette le minori opportunità offerte alle bambine: nel Bel paese è ancora enorme la sproporzione tra il numero delle atlete e quello degli atleti maschi.
Bonetti: è necessario rompere un tabù
La Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti intervenendo alla presentazione, dichiara che questo è il tempo di scelte coraggiose perché le bambine e le ragazze possano crescere e costruire un futuro all’altezza dei loro sogni. Afferma che è necessario investire nell’educazione e in un cambio di mentalità. Sottolinea che è necessario rompere un tabù in Italia, che riguarda il fenomeno delle violenze e gli abusi sulle bambine, il mondo degli adulti, dice, fa fatica a riconoscerlo e a parlarne. C’è una sorta di omertà, un atteggiamento quasi “mafioso” a questo proposito. E invece “oggi dobbiamo dargli un volto e avere la consapevolezza di quanto succede ai danni delle bambine e delle ragazze, per condannare a tutti i livelli ogni situazione di violenza o di discriminazione e per attivare processi che aiutino a risolverla”.
L'impegno della Polizia Criminale
Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, ufficio che segue con particolare attenzione i reati contro i minori, in conferenza stampa assicura l’impegno delle forze dell’ordine nel perseguire e prevenire gli abusi a danno dei minori, anche investendo nella formazione del personale e nelle strutture specializzate. Commentando i dati elaborati dal Comando Interforze per il Dossier, segnala la diminuzione di quasi tutti i reati commessi in danno di minori, durante il lockdown, tranne il reato di maltrattamento contro familiari e di quelli tramite online, come la pornografia minorile, a testimonianza di come la chiusura forzata in casa abbia inciso su situazioni di disagio esistenti all’interno delle mura domestiche e sull’uso di internet.
I rischi per le bambine a livello mondiale
Il Dossier “La Condizione delle Bambine e le Ragazze nel Mondo” allarga lo sguardo anche sul mondo dove a pagare di più la mancanza di istruzione, di lavoro, di possibilità economiche e perfino dei disastri naturali come incendi e tsunami sono proprie donne e ragazze. Per loro, causa della pandemia e quindi della chiusura delle scuole, è aumentato il rischio di essere sottoposte alle mutilazioni genitali femminili, a matrimoni e a gravidanze precoci. La tendenza attuale, rivela il Dossier, vede ogni anno 12 milioni di ragazze sotto i 18 anni costrette a sposarsi, spesso con uomini molto più grandi di loro, ma si teme che in questo clima di insicurezza economica nel prossimo decennio la cifra possa crescere, con un incremento di altri 13 milioni di spose bambine. Centrale il tema della scolarizzazione. Le misure di contenimento determinate dal coronavirus hanno impedito nei mesi scorsi a circa 743 milioni di bambine e ragazze di andare a scuola. E molte di loro non riprenderanno più il loro percorso di istruzione.
Ultimo aggiornamento 09.10.2020 ore 10.00
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