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Il ministro degli Esteri russo Lavrov annuncia che è stato raggiunto un accordo per una tregua nel Nagorno Karabakh Il ministro degli Esteri russo Lavrov annuncia che è stato raggiunto un accordo per una tregua nel Nagorno Karabakh

Tregua in Nagorno Karabakh: intesa tra Armenia e Azerbaigian mediata dalla Russia

Raggiunto un accordo per il cessate il fuoco nella regione del Caucaso in vigore dalle ore 12.00 di oggi per "ragioni umanitarie"

Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

Venti di pace nel Caucaso: Armenia e Azerbaigian hanno raggiunto un’intesa per il cessate il fuoco nella regione contesa del Nagorno Karabakh a partire da mezzogiorno. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, aggiungendo che i due Paesi si sono impegnati ieri a Mosca ad avviare “colloqui sostanziali con lo scopo di raggiungere una soluzione pacifica sullo status della regione il prima possibile”. L’accordo arriva dopo le richieste, da parte della comunità internazionale, di trovare una soluzione attraverso la via della diplomazia. 

Tregua umanitaria

I governi di Armenia e Azerbaigian hanno concordato di avviare "trattative sostanziali", attraverso la mediazione della Russia. Il cessate il fuoco è motivato da "ragioni umanitarie": consentirà, tramite la mediazione del Comitato Internazionale della Croce Rossa, lo scambio dei prigionieri e il recupero dei corpi dei morti. I governi di Erevan e Baku hanno inoltre ratificato una formula che prevede la supervisione del Gruppo di Minsk, la struttura messa in piedi nel 1992 dall'Osce per prevenire il riaccendersi delle ostilità nella regione del Nagorno-Karabakh. Il Gruppo è formato da Stati Uniti, Russia e Francia. Non sarà possibile per altri Stati aggiungersi ai Paesi mediatori.

Il Papa prega per la pace nel Caucaso

L’appello del Papa

Poche ore dopo lo scoppio del conflitto, lo scorso 27 settembre, Papa Francesco aveva esortato all'Angelus domenicale a pregare per la pace nel Caucaso, chiedendo alle parti coinvolte “di compiere gesti concreti di buona volontà e di fratellanza” capaci di “risolvere i problemi non con l’uso della forza e delle armi, ma per mezzo del dialogo e del negoziato”. Una via, quella dei colloqui, che finalmente Armenia e Azerbaigian hanno deciso di intraprendere. 

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10 ottobre 2020, 08:56