A tre studiosi dei buchi neri il Nobel per la Fisica 2020
Michele Raviart - Città del Vaticano
Sono gli scienziati Roger Penrose e la coppia Reinhard Genzel e Andrea Ghez i premi Nobel per la Fisica del 2020 per le loro scoperte sui buchi neri.
Buchi neri e relatività
Roger Penrose, nato nel Regno Unito nel 1931, è stato premiato dall’Accademia delle scienze svedesi, per aver scoperto, tramite “ingegnosi metodi matematici” che la formazione dei buchi neri “è una chiara predizione della teoria generale della relatività” di Albert Einstein. Penrose, laureato a Cambridge e professore emerito ad Oxford, è stato tra i primi a dimostrare l’esistenza dei buchi neri e ha vinto nel 1988 il Premio Wolf per la fisica insieme a Stephen Hawking.
La scoperta al centro della Via Lattea
Reinhard Genzel è nato invece in Germania nel 1952, mentre Andrea Ghez è nata a New York nel 1965. I due hanno diviso il premio per i loro studi, all’inizio degli anni’90, su degli eventi inspiegabili nella Via Lattea che hanno portato alla scoperta, si legge nelle motivazioni della premiazione, di “un oggetto compatto supermassivo al centro della galassia”. Un oggetto che raggruppa quattro milioni di masse solari in una regione non più grande del nostro sistema solare che non può che essere un buco nero.
La quarta donna della storia a ricevere il premio
Andrea Ghez è la quarta donna della storia a ricevere un Nobel per la Fisica dopo Marie Curie nel 1903, Maria Goeppert-Mayer nel 1963 e Donna Strickland nel 2018. “Spero di poter essere una fonte di ispirazione per altre giovani in questo campo di ricerca”, ha detto Ghez apprendendo la notizia. “Sono entusiasta”, ha ribadito, “e prendo molto sul serio la responsabilità di essere la quarta donna a ricevere questo riconoscimento”.
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