Era digitale: 30 anni fa la prima pagina Web
Andrea De Angelis, Silvia Giovanrosa, Alessandro Guarasci, Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Gratuità d’uso, libero accesso e un codice di programmazione. Sono questi i principali ingredienti che hanno accompagnato la nascita e lo sviluppo di una rete con una trama di ampiezza mondiale avviata grazie alle idee, alla fine degli anni ‘80, dell’informatico britannico Timothy Berners-Lee e del suo collega belga Robert Calliau. Nel 1989 lavoravano al Cern di Ginevra e il loro obiettivo era quello di consentire lo scambio di dati attraverso una rete di computer. Elaborano un sistema per consentire la condivisione di documenti ipertestuali multimediali. Lo chiamano World Wide Web (www). La prima pagina, scritta il 13 novembre del 1990, è un agglomerato di link e collegamenti. È l’inizio di una nuova era. Il tratto distintivo del World Wide Web è quello di essere un servizio gratuito e senza confini. Tre anni dopo quello storico sbarco in Internet, il Cern rende noto nell’aprile del 1993 che “la tecnologia www sarebbe diventata utilizzabile liberamente da tutti, senza bisogno di dover pagare alcuna tassa”.
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Gli spazi del digitale: Web e Internet
Il mondo Web, che non va confuso con la rete Internet, è l’ambiente in cui navighiamo usando un browser. Internet, invece, è l’infrastruttura tecnologica che permette di trasferire i dati online: è una rete di telecomunicazioni nata con il progetto Arpanet realizzato nel 1969 dall'agenzia del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti. Senza Internet, il mondo Web non potrebbe esistere. Internet e Web sono dunque due realtà distinte ma figlie di una stessa cultura: quella informatica e digitale. Il World Wide Web, in particolare, è un sistema di comunicazione libero, che si basa su un linguaggio innovativo. Per essere accessibili, le pagine Web vengono costruite mediante specifici linguaggi. Il più diffuso è l’html (hypertext markup language). La rete Web sfrutta url e link. L’url è una sequenza di caratteri che identifica univocamente l'indirizzo di una risorsa su una rete di computer, come ad esempio una pagina, un documento, un'immagine, un video. Il link è un collegamento, generalmente fra la pagina di un sito e un'altra. Come la Chiesa che è cattolica (καθολικός), cioè universale, anche la rete Web è rivolta a tutto il mondo. Alla fine del 1992 erano state create 10 pagine. Oggi il numero di siti Web supera 1 miliardo.
Il nuovo mondo del ciberspazio
Il primo Pontefice a confrontarsi con il Web è stato Giovanni Paolo II. Comprende che si tratta anche di uno strumento pastorale e divulgativo. Nel messaggio del 2002 per la 36.ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, riferendosi ad Internet e al mondo del Web, Papa Wojtyła sottolinea che la rete è certamente un nuovo forum, nel senso attribuito a questo termine “nell'antica Roma, ossia uno spazio pubblico dove si svolgeva gran parte della vita sociale della città”. “Per la Chiesa il nuovo mondo del ciberspazio - scrive Giovanni Paolo II - esorta alla grande avventura di utilizzare il suo potenziale per annunciare il messaggio evangelico”. Un nuovo forum, dunque, per proclamare il Vangelo.
Verità e annuncio in rete
"Le nuove tecnologie permettono alle persone di incontrarsi oltre i confini dello spazio e delle stesse culture". "Questa è una grande opportunità, ma comporta anche una maggiore attenzione e una presa di coscienza rispetto ai possibili rischi". Lo ricorda Benedetto XVI nel messaggio del 2011 per la 45.ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali aggiungendo che questa nuova era fa sorgere varie domande: Chi è il mio “prossimo” in questo nuovo mondo? Esiste il pericolo di essere meno presenti verso chi incontriamo nella nostra vita quotidiana ordinaria? Esiste il rischio di essere più distratti, perché la nostra attenzione è frammentata e assorta in un mondo “differente” rispetto a quello in cui viviamo? Abbiamo tempo di riflettere criticamente sulle nostre scelte e di alimentare rapporti umani che siano veramente profondi e duraturi? "Comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media - sottolinea Benedetto XVI - significa non solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita".
Le metafore della rete e della comunità
Nel messaggio del 2019 per la 53.ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, Papa Francesco ricorda che "la metafora della rete richiama un’altra figura densa di significati: quella della comunità". La rete può anche essere "un’occasione per promuovere l’incontro con gli altri". "Se una famiglia - scrive il Papa - usa la rete per essere più collegata, per poi incontrarsi a tavola e guardarsi negli occhi, allora è una risorsa. Se una comunità ecclesiale coordina la propria attività attraverso la rete, per poi celebrare l’Eucaristia insieme, allora è una risorsa. Se la rete è occasione per avvicinarmi a storie ed esperienze di bellezza o di sofferenza fisicamente lontane da me, per pregare insieme e insieme cercare il bene nella riscoperta di ciò che ci unisce, allora è una risorsa". "La Chiesa stessa - conclude Francesco - è una rete tessuta dalla comunione eucaristica, dove l’unione non si fonda sui “like”, ma sulla verità, sull’“amen”, con cui ognuno aderisce al Corpo di Cristo, accogliendo gli altri".
Internet è un dono
I social network sono una delle molteplici facce del mondo web. Proprio alle reti sociali e al Web è dedicata l’intenzione di preghiera di Papa Francesco per il mese di giugno del 2018. "Internet - ricorda il Pontefice - è un dono di Dio, ed è anche una grande responsabilità". "Preghiamo insieme perché le reti sociali non annullino la propria personalità, ma favoriscano la solidarietà e il rispetto dell’altro nella sua differenza".
Opere digitali
Realizzare un sito internet in modo professionale è come realizzare un puzzle: bisogna far coincidere tutta una serie di fattori affinché il risultato sia di qualità e, soprattutto, il sito sia ben indicizzato. E’ un lavoro che prevede una grossa specializzazione se si vogliono avere risultati apprezzabili, altrimenti si rischia di fare un prodotto troppo artigianale, con pochi risultati. Sono dinamiche che conosce bene chi opera nel commercio elettronico, dove sono determinanti la velocità del sito e la chiarezza delle informazioni per attrarre più clienti possibili. Lo sottolinea Andrea Maccarone della divisione informatica del Dicastero per la Comunicazione.
Web ed evangelizzazione
Quella di Internet è dunque una via importante anche per la Chiesa. Come si ricorda nel documento "La Chiesa e Internet", è importante "per molte attività e numerosi programmi ecclesiali" come l'evangelizzazione, l'opera missionaria ad gentes, la catechesi. "Sebbene la realtà virtuale del ciberspazio non possa sostituire una comunità interpersonale autentica o la realtà dei Sacramenti e della Liturgia o l'annuncio diretto e immediato del Vangelo, può completarli, spingere le persone a vivere più pienamente la fede e arricchire la vita religiosa dei fruitori. Essa è per la Chiesa anche uno strumento per comunicare con gruppi particolari come giovani e giovani adulti, anziani e persone costrette a casa, persone che vivono in aree remote, membri di altri organismi religiosi, che altrimenti non sarebbe possibile raggiungere".
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Chiesa e mondo "www": dagli albori ad oggi
Tra gli ospiti di questa puntata di Doppio Click c'è anche don Marco Sanavio, sacerdote della diocesi di Padova che dal 1999 si occupa di coniugare il mondo della tecnologia con la pastorale, seguendo la formazione di adulti e ragazzi all'uso dei nuovi media. Ha iniziato a collaborare con alcuni uffici della Conferenza episcopale italiana in occasione del Giubileo del 2000. Oggi è direttore di Cube radio, dell'Università Iusve.. Don Sanavio ricorda nell'intervista alcune delle sfide lanciate dall'era digitale a cominciare dalla prima pagina Web del 13 novembre 1990 fino ai nostri tempi, segnati dalla pandemia.
Strade digitali e santità
Tra quanti hanno utilizzato Internet per insegnare al mondo l’amore per l’Eucaristia c'è un giovane. Si tratta di Carlo Acutis, beatificato lo scorso 10 ottobre. Sin da giovanissimo, testimonia Cristo nelle strade digitali. E fin dalla tenera età, impara da autodidatta i segreti della rete per utilizzarla come mezzo per far conoscere e amare Dio. Considerato un genio del computer, realizza un sito Web sui miracoli eucaristici. Utilizza Internet anche per farsi prossimo ai suoi coetanei aiutandoli a distanza a superare difficoltà scolastiche. Muore a 15 anni per una leucemia fulminante. Nell’esortazione apostolica post-sinodale “Christus vivit" è indicato come un modello per un uso positivo dei nuovi mezzi di comunicazione.
Siti Web cattolici
La presenza dei siti cattolici, nel corso degli anni, ha fatto registrare un sensibile incremento nel mondo del World Wide Web. Nel 2001, i siti cattolici italiani erano almeno 5000 con più di 340 mila pagine consultate ogni mese. Nel 2019, in base ad un aggiornato elenco pubblicato in rete - la "Lista dei siti cattolici in Italia" a cura di Francesco Diani - erano oltre 15.700. Un panorama variegato composto da molteplici e diverse realtà, tra cui siti Web di diocesi, parrocchie, ordini religiosi, Radio e Tv.
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