In un libro, l’Annunciazione a Maria nell’arte di ogni tempo e cultura
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
“E’ una passeggiata nella storia attraverso le opere d’arte ispirate ad un tema centrale all’origine del cristianesimo”. Emanuela Fogliadini, docente di Storia della teologia dell’oriente cristiano alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale di Milano, definisce così il libro di cui è co-autrice con il teologo francese François Boefsplug, dedicato a “L’Annunciazione a Maria nell’arte d’Oriente e d’Occidente”, pubblicato da Jaca Book.
Capolavori senza tempo e frontiere
Il volume tascabile si rivolge ad un pubblico ampio e passa in rassegna celebri capolavori: dai mosaici paleocristiani ai codici miniati, dalle icone orientali alle pale d’altare medievali, dalle tempere di Beato Angelico ai dipinti fiamminghi ad olio, dalle tele secentesche di Poussin a quelle del secolo scorso, dense del simbolismo, di Maurice Denise. Le opere prese in esame non conoscono frontiere e scorrono in sequenza anche l’arte missionaria con artigiani e pittori africani, boliviani, giapponesi e cinesi.
L'arte dello stupore
“La loro attenzione – spiega Emanuela Fogliadini - si sofferma sull’eccezionalità dell’annuncio: lo stupore di Maria nei gesti o nel volto; la presenza implicita o esplicita di Dio in questo incontro”. Si parte dai mosaici dell’arco trionfale della Basilica romana di Santa Maria Maggiore “eseguiti dopo il Concilio di Efeso del 431 dC che decretò la Vergine quale generatrice di Dio dove Maria è seduta in un trono, abbigliata come una principessa romana e attorniata da molti angeli; e si conclude con l’Annunciazione dell’iconografa bulgara Julia Stankova dipinta quest’anno a tempera e olio su legno”.
Opere sempre attuali
Sono opere capaci di parlare anche oggi alle nuove generazioni secondo l’autrice: “Tutte interpretano secondo diverse sensibilità questo evento misterioso narrato nei vangeli canonici e apocrifi. Particolarmente significativo è l’affresco della Chiesa di Cristo Pantocratore nel Monastero di Visoki Dečani in Kosovo, risalente al 1335-1350. Qui Maria è rivolta verso lo spettatore, non guarda l’angelo, rappresentato come un messaggero imperiale”. Tra le altre raffigurazioni Emanuela Fogliadini cita anche l’intima tela di Henry Ossawa Tanner, conservata al Philadelphia Art Museum e dipinta sul finire del XIX secolo: “l’Annunciazione è ambientata nella cameretta di una giovane, seduta sul suo letto. L’angelo non ha sembianze umane, ma è luce intensa, bagliore luminoso quasi accecante”.
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