Egitto, oltre 100 sarcofagi intatti. Musei vaticani: patrimonio infinito
Paolo Ondarza - Città del Vaticano
Oltre 100 sarcofagi intatti, risalenti a più di 2.500 anni fa. La soprintendenza archeologica egiziana annuncia un'eccezionale scoperta avvenuta nella necropoli faraonica di Saqqara, vicino alla piramide di Djoser, poco a sud del Cairo. Le autorità locali parlano della più grande scoperta archeologica dell’anno, aggiungendo che sono state rinvenute anche 40 statue dorate.
Bare intatte con ornamenti e colori ancora brillanti
e Sarcofagi inviolati e sigillati, con mummie ben conservate al loro interno. Sembra essersi fermato il tempo nell’antica necropoli egizia di Saqqara, dove dentro pozzi funerari profondi 12 metri sono stati ritrovate oltre 100 bare in legno appartenenti a funzionari vissuti tra la ventiseiesima dinastia e l’epoca tolemaica. Le mummie, accompagnate da ricchi ornamenti, sono avvolte in bendaggi di lino. Integri sono anche le statue dorate, i colori squillanti delle splendide maschere funerarie, tutto il corredo funerario che doveva accompagnare i defunti nel passaggio verso il regno dei morti.
Un'area ricca di tesori e tutta da scoprire
“Questa scoperta consacra l’Egitto come zona archeologica in cui c’è ancora molto da scoprire”, commenta a Vatican News Alessia Amenta, curatore del Reparto Antichità Egizie e del Vicino Oriente dei Musei Vaticani. “Ritrovamenti tanto significativi di cachette o grandi nuclei di sarcofagi non si registravano dalla fine del XIX secolo”. Nell’area di Saqqara negli ultimi mesi sono in corso importanti scavi condotti da equipes egiziane: “già ad ottobre sono stati rinvenuti circa 60 sarcofagi. Si tratta di una delle necropoli più vaste: un’importante luogo di sepoltura per tutta la storia dell’antico Egitto”.
Secondo le autorità del Cairo, gli archeologi contano di ritrovare presto anche la bottega artigiana, ovvero gli atelier, dove questi capolavori lignei venivano realizzati. “Saqqara – prosegue Amenta - ha sempre restituito grandissimi tesori e qui sono all’attivo numerose missioni archeologiche straniere. Ogni anno si registrano importanti scoperte di tombe con corredi ed elementi archeologici significativi”.
Incidenza anche del clima
È impressionante come millenni di storia non abbiano inciso sulla conservazione dei reperti. Merito delle “condizioni climatiche che, in queste tombe, mantengono costanti temperatura ed umidità”, aggiunge Alessia Amenta: “Il clima è cambiato anche in Egitto negli ultimi decenni, nei pozzi le condizioni climatiche sono rimaste stabili e hanno permesso una perfetta conservazione delle mummie e di materiali fragili come il legno”.
Il sito di Saqqara secondo il governo egiziano non ha ancora smesso di svelare il suo immenso contenuto. Dobbiamo aspettarci nuove grandi scoperte? “ Probabilmente sì”, risponde la curatrice dei Musei Vaticani . “Saqqara da sempre ha restituito grandi scoperte. La necropoli è vastissima, nasce al sorgere dello stato faraonico, nella metà del Tremila a.C. Non ne conosciamo l’esatta estensione”. Risulta molto difficile penetrare in queste tombe a pozzo e se ne contano centinaia.
Da un punto di vista storico, tali scoperte rivelano aspetti inediti dell’Antico Egitto. Innanzitutto “da un punto di vista prosopografico: la ricostruzione di nuclei familiari o delle identità di personaggi appartenenti alla burocrazia locale – conclude Alessia Amenta - ci permette di ricostruire la storia. Attraverso i titoli di questi personaggi è possibile risalire all’organizzazione della macchina statale dell’epoca”.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui