Vienna sotto attacco, deserta e presidiata dalla polizia
Stefano Leszczynski - Città del Vaticano
Vienna è semideserta e presidiata dalle forze di sicurezza. Alberghi, bar e ristoranti resteranno chiusi fino alla fine di novembre, una misura che non colpisce i servizi essenziali come quello del trasporto pubblico e le scuole che restano aperte. Antonio Stango, presidente della Federazione italiana per i Diritti Umani e politologo italiano riferisce da Vienna di una città che non si aspettava quanto accaduto e che proprio per la sua natura di città inclusiva non ostentava nelle ore precedenti l’attentato particolari misure di sicurezza.
La reazione dei leader religiosi
Parole di pace e resistenza all’odio sono state espresse da tutti i principali esponenti religiosi austriaci a cominciare dall’arcivescovo di Vienna ilcardinale Christoph Schönborn. Inequivocabili parole di condanna per l’attentato sono arrivate anche dagli esponenti musulmani austriaci come il rappresentante del Consiglio dei musulmani, Aiman Mazyek. Anche il presidente del Consiglio della Comunità ebraica Josef Schuster, ha voluto ricordare il valore che la tolleranza religiosa e il pluralismo rappresentano per la società austrica. Parole – ribadisce Antonio Stango - che rispecchiano la reazione composta dei viennesi di fronte alla minaccia terroristica. A Vienna, diversamente da altre città del Belgio o della Francia colpite da attentati non vedo fenomeni di ghettizzazione delle comunità straniere di religione musulmana.
L'ipotesi di un attacco antisemita
Seppure in un primo momento sia stato ipotizzato un attacco mosso dall’antisemitismo con il passare delle ore questa ipotesi si è indebolita. Resta il fatto che il tema stesso dell’antisemitismo è particolarmente sentito in tutta l’Austia per motivi storici e il fatto che nella prima fase l’attentato sia avvenuto nei pressi della Sinagoga ha avvalorato questa ipotesi. I viennesi e i loro rappresentanti politici e religiosi – spiega Antonio Stango - difendono la natura cosmopolita e pluralista della propria società e non a caso è stato dato ampio spazio sui giornali locali all’azione di tre giovani stranieri di cui due di origini turche che si sono prodigati nel dare assistenza alle vittime colpite dall’attentato.
La dimensione internazionale di Vienna
La città di Vienna ha peraltro un significato simbolico importante a livello internazionale per essere sede di diverse organizzazioni come l’OSCE – l’Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa -, il cui quartier generale si trova nel cuore del centro città. Come sottolinea Antonio Stango anche da un punto di vista geografico, oltre che geopolitico, Vienna è uno storico punto di incontro per il dialogo internazionale, talvolta capace di generare anche motivi di scontro. La vicinanza alla tormentata realtà balcanica è un elemento critico, tant’è che l'attentatore proveniva dalla Macedonia del Nord. Una serie di circostanze che rendono particolare la posizione di Vienna.
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