Pakistan, mobilitazione contro discriminazioni e violenze
Elvira Ragosta – Città del Vaticano
Per il Pakistan oggi è la “Giornata nera dei diritti umani”, indetta per protestare contro le discriminazioni nei confronti delle minoranze religiose. Nel Paese resta alta l’attenzione sul problema delle conversioni forzate, dopo i casi di rapimenti e matrimoni forzati che hanno coinvolto giovanissime appartenenti alle minoranze religiose. La Giornata vede la mobilitazione di diversi gruppi, sia religiosi che laici, e di grandi e piccoli movimenti che si oppongono alle discriminazioni e all’emarginazione che subiscono le minoranze. Per Paul Bhatti, presidente dell’Alleanza per le minoranze, nonché ex ministro delle Minoranze e dell’Armonia nazionale in Pakistan, l’iniziativa di oggi è un messaggio per il Pakistan, ma anche per la Comunità internazionale e per tutti coloro che sostengono i diritti umani.
Rapimenti e matrimoni forzati
Il problema dei rapimenti finalizzati ai matrimoni forzati con musulmani di giovani ragazze, a volte bambine, appartenenti a minoranze religiose, non solo cristiane, è d’attualità in Pakistan. La scorsa settimana è stata liberata Farah Shaheen, un’adolescente di 12 anni, che era stata rapita cinque mesi fa, costretta a convertirsi all’islam e poi a sposare uno dei suoi rapitori. Una storia finita con l’intervento della polizia di Faisalabad che, secondo quanto riportato dall’agenzia Ucanews, ha trovato la giovane in una stanza con ferite alle caviglie e in un tale stato di confusione da non essere riuscita a raccontare quanto vissuto in questi mesi. Secondo la ong Centre for Social Justice, tra il 2013 e il novembre 2020 i media hanno segnalato 162 conversioni sospette e il numero più alto di casi, 49, è stato segnalato nel 2019. Più del 46% delle vittime erano minorenni, con quasi il 33% di età compresa tra gli 11 e i 15 anni. Oltre il 54% delle vittime apparteneva alla comunità indù, mentre il 44% era di religione cristiana.
Fenomeno che risente della situazione economica e politica
Per il presidente dell’Alleanza per le minoranze quello dei rapimenti e delle conversioni è un fenomeno dalla dimensione importante che va anche analizzato alla luce del contesto economico e politico del Pakistan: “Quando un Paese è politicamente ed economicamente instabile - dice- questi fenomeni aumentano molto, specialmente quando si parla di persone povere. Ultimamente, ci sono state manifestazioni contro l’attuale governo, contro i militari, cosa mai successa nella storia del Pakistan perché i militari rappresentano un’istituzione molto organizzata e hanno qualche modo mantenuto la stabilità del Paese. Questo dimostra che c'è una instabilità grande in Pakistan”.
Altri livelli di discriminazione
La discriminazione nei confronti delle minoranze riguarda anche altri ambiti della vita, non solo le conversioni e i matrimoni. Bhatti porta come esempio la rappresentanza parlamentare delle minoranze: “Da un lato - aggiunge - il sistema elettorale pakistano garantisce a tutti la possibilità di essere eletti, ma dall’altro se un appartenente alle minoranze si candida al Parlamento non avrà che i pochi voti del suo gruppo. Di conseguenza, la rappresentanza delle persone delle minoranze viene selezionata dai partiti politici, che molto spesso scelgono le persone che sono a loro vicine”. Anche la diffusione del Covid- 19 sta influendo sul fenomeno della discriminazione. La maggior parte di coloro che fanno i lavori più umili nel settore sanitario, appartengono, infatti, alle minoranze. Si tratta di lavoratori a cui non sempre sono assicurate le misure di protezione e questo li rende più vulnerabili al virus.
Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui