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Il riscatto dei giovani a Uvira, nella Repubblica Democratica del Congo

Dal Paese africano un progetto per aiutare bambini, giovani e donne nella zona transfrontaliera dei Grandi Laghi e assicurare loro un futuro lavorativo, lontano dallo sfruttamento e dalle armi. Intervista al direttore della Ong Incontro tra i popoli: “Importante il partenariato con i giovani del luogo per favorire il protagonismo della società civile locale”

Elvira Ragosta - Città del Vaticano

Aiutare, scolarizzare e formare bambini, donne e giovani lavoratori a Uvira, città nell’est della Repubblica Democratica del Congo, per sottrarli a un futuro di sfruttamento e per evitare di cadere nella rete dei bambini soldato. E’ il compito che porta avanti da anni l’Aejt (Associazione di bambini e giovani lavoratori) di Uvira, città nella regione dei Grandi Laghi. A fondarla e a dirigerla per 9 anni è stato Florentin Bushambale, un giovane congolese, oggi direttore Paese per la Repubblica democratica del Congo della ong padovana  “Incontro tra i popoli” che a Uvira supporta l’associazione. 

Per il suo impegno nella difesa dei diritti e per aver migliorato la condizione di tanti ragazzi della sua città, Bushambale ha ricevuto il premio “Volontario dal Sud” 2020 di Focsiv, la federazione italiana di 87 ong di area cattolica. “E' la mancanza di lavoro a spingere i nostri ragazzi nelle braccia dei gruppi armati, con l'idea che il saccheggio almeno permetta di sopravvivere" dice Florentin Bushambale all’agenzia Dire, raccontando del progetto che ha messo su con altri ragazzi circa dieci anni fa per aiutare i loro coetanei. "Erano i più deboli e marginalizzati in questa città, in qualche caso bambini-soldato: ora - sottolinea - confezionano capi di abbigliamento di qualità, oggetti d'arte e arredamento per interni che vengono anche esportati".

La storia di Florentin

Il destino a cui Florentin cerca oggi di strappare i giovani di Uvira è quello cui avrebbe potuto andare incontro anche lui, quando, all’età di 7 anni, a causa di un incidente che compromette la mobilità di suo padre, è costretto ad abbandonare la scuola e a fare piccoli lavoretti. Diventa custode di capre per alcuni commercianti o venditore di petrolio porta a porta per aiutare la sua famiglia. Vive praticamente per strada, dove sono tanti i giovani come lui sottoposti allo sfruttamento economico. Con un gruppo di questi coetanei e con l’aiuto di alcune suore italiane, Bushambale a 18 anni fonda nella sua città l’Aejt, l’Associazione di Bambini e Giovani Lavoratori, e ne diviene il presidente. Inizia così l’impegno di questo gruppo di giovani lavoratori a sostegno e difesa dei diritti di bambini, donne e ragazzi lavoratori. Nel frattempo, diplomatosi, il giovane trova un posto come insegnante per qualche decina di dollari al mese e dedica tutto il suo tempo libero ad aiutare e formare altri giovani.

Dall’incontro al partenariato con la ong italiana

Poco dopo nasce il partenariato con la ong italiana “Incontro tra i popoli”, di cui oggi Bushambale è responsabile Paese. “Abbiamo conosciuto Florentine nel 2012 – racconta a Vatican News Michele Guidolin, direttore generale di Incontro tra i popoli-  e ci ha presentato questa realtà di cui era già presidente, l’Aejt, da lì abbiamo sviluppato la nostra filosofia di fondo, cioè il partenariato paritetico con i giovani congolesi al fine di migliorare le condizioni di vita in loco, favorendo il protagonismo dei cittadini e della società civile locale”. Da questa collaborazione nasce il centro polifunzionale “Stefano Amadu”, creato anche grazie al supporto dei missionari saveriani nella gestione burocratica delle pratiche. Un centro polivalente con spazi per cooperative di lavoro e cooperative di giovani e donne dove si tengono eventi formativi e si organizzano meeting e confronti.

Ascolta l'intervista a Michele Guidolin

Le difficoltà della regione dei Grandi Laghi

Guidolin racconta anche come la città di Uvira nel tempo si stia ampliando, passando da semplice agglomerato di villaggi a realtà che ingloba le periferie circostanti. “Noi operiamo a Goma, nel Nord Kivu, a Bukavu, a Uvira e in altre città più a sud e quindi siamo nella regione interna dei Grandi laghi – aggiunge - zona transfrontaliera con Ruanda e Burundi e Tanzania. Si tratta di una zona molto instabile perché ricca di risorse fondamentali per le nostre tecnologie, in particolare il coltan, che quindi attira gli appetiti regionali e gli appetiti internazionali, infatti dal ‘96 in poi ci sono questi fenomeni di guerra a bassa intensità che disgregano famiglie, tessuto sociale, portano disorientamento e tutto ciò colpisce maggiormente donne e minori”.  

Il premio Volontario dal Sud in ex-aequo con un medico di Aleppo

Il riconoscimento di Focsiv come “Volontario dal Sud” per il 2020 è andato al giovane congolese in ex-aequo con Nabil Antaki, della Federazione Maristi Solidarietà Internazionale, medico di Aleppo di fama internazionale che ha deciso con la moglie di rimanere, nonostante la doppia nazionalità gli consentisse di poter andare all’estero, a fianco alle persone ospiti nei campi dei rifugiati a causa della guerra in Siria.

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18 dicembre 2020, 07:50