Sud Sudan: un milione di bambini a rischio fame
Giancarlo La Vella – Città del Vaticano
La cronica carenza di cibo sta colpendo la popolazione sud sudanese e in particolare i più deboli. Save the Children lancia l'appello a fare presto per evitare una catastrofe umanitaria. In una dichiarazione congiunta, le agenzie delle Nazioni Unite segnalano che 6 milioni e mezzo di persone, ovvero il 53% della popolazione del Sud Sudan, sono colpite da una grave crisi alimentare, con un incremento del 10% rispetto all'inizio del 2020.
Alluvioni, violenza e pandemia
Le cause di questa gravissima situazione: le recenti alluvioni, le violenze tra le comunità, il declino economico del Paese e, come nel resto del mondo, l’impatto della pandemia. Il tutto ha causato un impoverimento delle risorse, con la perdita dei raccolti, del bestiame, delle abitazioni e la crisi del comparto sanitario e di altri servizi essenziali. Solo le alluvioni dal luglio scorso hanno colpito, secondo le stime Onu, 856 mila persone con circa 400 mila sfollati. Questi numeri significano anche che centinaia di migliaia di bambini non sanno letteralmente dove potranno trovare qualcosa da mangiare per il prossimo pasto. Per 24 mila persone, che soffrono di carenza assoluta di cibo colpite dalla crisi, con inaccessibilità assoluta al cibo, c’è il rischio di morte nel breve termine. Dunque, sottolinea Save the Children, la catastrofe è già alle porte. La metà circa di queste persone vive nello stato del Jonglei, quello maggiormente colpito dalle alluvioni e dalle violenze tra comunità, mentre il resto si trova nello stato del Warrap, dove le violenze hanno avuto un grave impatto su mezzi di sussistenza e mercati.
La storia della piccola Nyandor
Esempio emblematico di questa tragedia annunciata è Nyandor, una bimba di 2 anni, arrivata con la mamma al centro di cura di Save the Children ad Abyei pesava solo 8 chili e mezzo. Ma ce l’ha fatta grazie alle cure e a un’alimentazione regolare. Dopo due settimane di trattamento con supplementi nutrizionali, che aiuta i bambini malnutriti, ha recuperato più di un chilo di peso. Achai, la madre di Nyandor, è dovuta fuggire a causa delle violenze e non ha né lavoro, né educazione. Il marito ha abbandonato moglie e figlia dopo la nascita della bimba. '”Sin da quando ho partorito – ha raccontato – non ho avuto nessuno che potesse aiutarmi e ho faticato per riuscire a procurarmi il cibo. E' una situazione molto difficile da affrontare quando la tua bimba è malata e tu devi dipendere dall'aiuto dei parenti”.
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