Covid- 19: partito il piano per le vaccinazioni di massa
Marina Tomarro – Città del Vaticano
"Stiamo iniziando a voltare pagina in un anno difficile", ha scritto su Twitter la presidente della Commissione Europea, Ursula von Der Leyen, celebrando “le Giornate europee della vaccinazione" come "un toccante momento di unità. La vaccinazione è la chiave per uscire dalla pandemia", ha assicurato. Partite dallo stabilimento Pfizer di Puurs, in Belgio, le dosi di vaccino sono arrivate negli ultimi giorni in tutti Paesi dell'Unione.
La distribuzione dei vaccini
La giornata di ieri sarà ricordata come il Vaccine day. La Germania ha effettuato il primo vaccino contro il coronavirus. Raccontano i media locali che la prima ad essere vaccinata è stata una donna di 101 anni, Edith Kwoizalla, in Sassonia-Anhalt, residente in una casa di cura, insieme con il personale sanitario della struttura. Anche in Ungheria, è stata anticipata di un giorno la distribuzione dei vaccini. In Slovacchia il primo a ricevere la dose è stato Vladimir Krcmery, membro della Commissione governativa sulla pandemia. Ma la distribuzione vera e propria, per tutti i Paesi dell’Unione, partirà nei prossimi giorni e e in Italia arriveranno circa 470mila dosi ogni settimana. In Francia le prime 20mila dosi di vaccino sono state recapitate alla farmacia centrale ospedaliera di Parigi, alla periferia della capitale, e i primi ad essere vaccinati saranno gli anziani nelle case di riposo. Ma non tutto sta andando liscio nelle distribuzioni. Il ministero della Salute spagnolo comunica che le consegne del vaccino contro il Covid-19 a otto Paesi europei, compresa la Spagna, subiranno un leggero ritardo a causa di un problema logistico nello stabilimento Pfizer in Belgio. Intantoil vaccino è arrivato anche in Arabia Saudita e il primo a vaccinarsi è stato pubblicamente il principe Mohammed bin Salman. Finora, nel Paese, sono stati registrati circa 360.000 casi. Il vaccino sarà offerto gratuitamente anche agli stranieri residenti.
Partite le vaccinazioni anche in Italia
In Italia le prime tre vaccinazioni sono state effettuate all’ospedale Spallanzani di Roma. A ricevere le prime dosi la professoressa Maria Rosaria Capobianchi, l'infermiera Claudia Alivernini e l'operatore sociosanitario Omar Altobelli. "E' stata una giornata emozionante in tutti i Paese Ue che fanno parte la campagna vaccinale. – così ha commentato il commissario straordinario, Domenico Arcuri, presente allo Spallanzani – ma dobbiamo rimanere cauti, pazienti e responsabili. La battaglia è ancora molto lunga, non dobbiamo illuderci che tutto sia finito, ma c'è finalmente un vaccino. Oggi è una bella giornata - ha detto ancora - dobbiamo essere grati alla scienza e chiediamo a tutti i cittadini di essere responsabili".
Un vaccino si, ma non per tutti
Intanto Oxfam, insieme alle organizzazioni della People’s Vaccine Alliance, di cui fa parte tra gli altri anche Amnesty International, ha lanciato l’allarme sull’enorme disparità di distribuzione tra le diverse aree nel mondo nell’accesso al vaccino, che è il principale strumento per debellare la pandemia. Infatti, il prossimo anno in 67 Paesi poveri si potrà vaccinare solo 1 persona su 10 contro il Covid-19, a meno che non vengano intraprese azioni urgenti da parte dei governi e dell’industria farmaceutica, per assicurarsi che vengano prodotte le dosi necessarie a soddisfare il reale fabbisogno mondiale. Al contrario, le Nazioni più ricche avrebbero acquistato dosi sufficienti per vaccinare la loro intera popolazione quasi per tre volte entro la fine del 2021, se i vaccini attualmente in sperimentazione clinica saranno tutti approvati per l’uso. Un Paese come il Canada- secondo la NBC - si è assicurato dosi sufficienti a vaccinare la propria popolazione quasi 5 volte, l’Unione Europea 2,3 volte.
La situazione nel mondo
Ma, anche se sono iniziati i vaccini, il contagio cresce nel mondo . Il Paese più colpito resta gli Stati Uniti, con quasi 19 milioni di casi e oltre 331 mila vittime. Seguono l'India, con oltre dieci milioni di casi, e il Brasile. Il Giappone dopo i sette contagiati in appena due giorni dalla nuova variante britannica del Covid, ha deciso di correre ai ripari blindando da lunedì 28 le sue frontiere a tutti gli stranieri, non solo quelli provenienti dal Regno Unito. Fino a fine gennaio sarà consentito il rientro nel Paese solo ai cittadini giapponesi e agli stranieri residenti, mentre Tokyo ha innalzato al massimo il livello di emergenza per la prima volta dall'inizio della pandemia.
Ultimo aggiornamento 28 dicembre 2020, ore 09.55
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