Forum di Davos: cooperazione e risposta globale alla pandemia
Fausta Speranza – Città del Vaticano
Il Forum di Davos, che dal 1970 raccoglie il gotha dell'economia e della politica mondiali, si è aperto lunedì con l'intervento del segretario generale dell'Onu, António Guterres, e il discorso del presidente cinese, Xi Jinping. Nel secondo giorno di lavori, che proseguiranno fino al 29 gennaio, hanno preso la parola alcuni leader europei.
L'urgenza di misure economico-sanitarie congiunte
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato che l'Unione europea e' al lavoro per "lanciare un programma di bio-difesa" per essere "pronti ad affrontare le prossime pandemie". La cancelliera tedesca Angela Merkel ha sottolineato come la questione dei vaccini dimostri a tutti che l'approccio non può che essere globale.
In discussione il modello economico attuale
Un chiaro attacco al modello capitalistico attuale è arrivato dal presidente francese Emmanuel Macron. Ha affermato che "il modello del capitalismo e dell'economia di mercato non puo' piu' funzionare" in quanto "l'accelerazione" della finanza e della digitalizzazione hanno spezzato il "compromesso" che lo legava "alla societa' democratica, alla liberta' individuale e all'espansione della classe media". "Il capitalismo e l'economia di mercato non si possono certo liquidare in fretta, dal momento che hanno tirato fuori dalla poverta' molti milioni di persone e offerto accesso a beni e servizi in un modo senza precedenti", ha sottolineato il capo dell'Eliseo, "allo stesso tempo, pero', hanno espulso dal ciclo produttivo altre centinaia di milioni di cittadini che hanno dovuto subire shock economici legati alle delocalizzazioni, hanno perso il lavoro e sentono di aver perso la loro utilità". Macron ha poi puntato il dito sulla "disconnessione tra la finanziarizzazione e la catena del valore" e sottolineato che "i social network hanno globalizzato l'immaginazione, facendo si' che le persone si confrontino l'una con l'altra su una scala mai vista prima". In questo modo abbiamo creato due facce del sistema, i produttori e i consumatori, "a spese dei lavoratori. E cio' ha alimentato la crisi della democrazia".
Sfida globale e complessa
E' chiara a tutti la complessità, messa in luce in particolare dal segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. Nel suo intervento, il primo giorno di lavori, ha parlato del “nuovo mondo nell'era della pandemia”, delle "rivoluzioni" che ci impongono il cambiamento climatico e l'accelerazione digitale, con tutti i contraccolpi in termini di sostenibilità e sviluppo economico e sociale, senza dimenticare “la deriva verso polarizzazioni e disuguaglianze”. Il leader cinese Xi Jinping ha ricordato che la pandemia del Covid-19 "è tutt'altro che finita, che la recente recrudescenza dei casi ci ricorda che dobbiamo portare avanti la lotta". Xi Jinping ha confermato il ruolo leader che Pechino vuole assumere in tema di multilateralismo, ribadendo che giudicare gli affari interni di altri Paesi spingerà il mondo alla divisione. Ha concluso che “nessun problema globale può essere risolto da alcun Paese da solo, e ci deve essere una azione globale, una risposta globale e una cooperazione globale".
Delle modalità possibili di azioni globali abbiamo parlato con l'economista Franco Bruni docente all'Università Bocconi:
Il professor Bruni sottolinea che non solo le questioni più urgenti vanno affrontate in modo congiunto, ma che si tratta anche dell'unico modo per evitare che alla fine tutti siano penalizzati. Gli strumenti ci sono, sostiene: a partire dal G20 che quest'anno è presieduto dall'Italia. La prima questione globale che va affrontata, senza poter più rimandare, secondo l'economista, è quella del debito dei Paesi in via di sviluppo. Si deve trovare il modo - sottolinea - per cancellare i debiti o comunque trasformarli in qualcosa di sostenibile su tempi lunghi. Ricorda come la pandemia abbia aggravato notevolmente il peso dei debiti e definisce la questione non più procrastinabile.
In primo piano la questione disuguaglianze
A proposito delle diseguaglianze, di cui ha parlato Guterres, Franco Bruni chiarisce che è evidente che il sistema capitalistico degli ultimi dieci o quindici anni ha creato delle fratture pesanti: qualcuno è corso in avanti ma penalizzando i più. In particolare c'è un gap tecnologico sul quale bisogna intervenire. Secondo l'economista, però bisogna avere chiara una prospettiva. Bisogna capire che certi cambiamenti sono ormai irreversibili e bisogna difendere i lavoratori, non solo il lavoro in sé. Significa non solo provvedere a evitare licenziamenti ma invece formare e accompagnare i lavoratori a impegnarsi in modo produttivo con modalità nuove.
Parole d'ordine: rilancio e cooperazione
Il Forum è all'insegna del tema: "Global Reset Iniziative", vale a dire un impulso a ripartire dal ripensamento degli attuali modelli economici per far fronte alle grandi sfide globali, a partire proprio dalla pandemia con i suoi effetti devastanti sul tessuto economico e sociale. E la parola d'ordine è "migliorare le condizioni del mondo" passando per lo sviluppo della cooperazione tra gli Stati, la salvaguardia del pianeta, il rilancio economico, la digitalizzazione, la lotta contro le disuguaglianze”. Sono circa 100 in tutto le sessioni in programma. La convinzione di fondo è che la pandemia di Covid-19 ha dimostrato che nessuna istituzione o individuo, da solo, può affrontare le sfide economiche, ambientali, sociali e tecnologiche del nostro mondo complesso e interdipendente e che il 2021 è un anno cruciale per ricostruire la fiducia. Questo incontro si concentrerà quindi sulla definizione delle politiche e delle partnership necessarie.
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