Il Parlamento italiano ha votato la fiducia al governo Draghi
Andrea De Angelis – Città del Vaticano
Un governo tecnico e politico, al quale partecipano sei partiti, non poteva che ottenere dei numeri così alti alla prova del voto di fiducia in Parlamento. Dopo il via libera del Senato di mercoledì sera, ieri alla Camera il nuovo Esecutivo italiano ha avuto 535 voti favorevoli, 56 i contrari, 5 gli astenuti. Inizia, dunque, ufficialmente il cammino del governo Draghi: per l'Italia è il terzo di questa legislatura, il sessantasettesimo della Repubblica.
Il discorso programmatico
Numerosi i punti chiave del discorso programmatico pronunciato da Draghi mercoledì al Senato. Tra questi certamente la lotta alla pandemia ed un’accelerazione nella campagna vaccinale, poi l’attenzione alle nuove generazioni, verso cui non deve mai mancare un forte senso di responsabilità; ancora il carattere europeista ed atlantista del nuovo esecutivo ed una cura dell’ambiente come punto centrale dell’agenda governativa. Su questi ed altri aspetti si sofferma nell’intervista a Vatican News il rettore della Lumsa, Francesco Bonini.
Emergenza e riforme
“Nelle parole di Draghi ho visto una capacità di visione, ed al tempo stesso di rassicurare. Questo è ciò che si aspettano i cittadini”, afferma Bonini. “Questi due sentimenti sono stati espressi con competenza, con un linguaggio misurato e serio – prosegue -, ora è lecito aspettarsi interventi almeno nel medio periodo. Il Papa ha detto chiaramente che da questa pandemia si può uscire migliori o peggiori, mai uguali. Questa è l’occasione per uscire migliori, ma per farlo occorrono competenza e cuore. Un sentimento da esprimere in maniera misurata, ma da far coincidere con l’azione concreta”.
Le nuove generazioni
Il rettore della Lumsa si sofferma poi sul futuro dei giovani, facendo riferimento alla responsabilità intergenerazionale di cui ha parlato Draghi. “I giovani sono una risorsa importante, devono esserne consapevoli e dobbiamo metterli in condizione, attraverso una formazione adeguata, di interpretare criticamente il nuovo. Nella ricostruzione del dopoguerra c’erano tante risorse giovanili, oggi purtroppo ce ne sono numericamente di meno e dobbiamo farle fruttare al meglio”.
L’ambiente e l’Europa
Il presidente del Consiglio ha citato Papa Francesco, parlando della questione ambientale. “Questo è e deve essere un aspetto centrale, il rischio – avverte Bonini – è che si faccia molta retorica. Occorre, come ci insegna il Papa, mettere al centro la persona, perché l’attenzione all’ambiente è prima di tutto l’attenzione alla persona. Un tema fondamentale, come dice anche l’Europa: nessuna retorica, ma un piano determinato per agire bene ed in fretta. Questa è una sfida centrale non solo per l’Italia”. Infine la visione europeista ed atlantista. “L’Italia – conclude Bonini – può giocare un ruolo centrale su questo duplice perno, recuperando un solido ancoraggio, che le permetterà di vincere le molteplici sfide”.
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