Biden al Congresso Usa: tasse per i ricchi, riforma della polizia e stretta sulle armi
Marco Guerra e Fausta Speranza – Città del Vaticano
Tasse, aiuti alle famiglie, riforma della polizia e stretta sulle armi. Sono questi i temi principali del discorso del presidente degli Stati Uniti ieri 29 aprile davanti al Congresso, a 100 giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca.
Il piano per le famiglie
Un piano da 1800 miliardi di dollari per i nuclei familiari finanziato dalle tasse per i più ricchi e le grandi imprese: è quanto prevede l’American Families Plan, che stanzia aiuti in materia di istruzione e crediti d’imposta anti-povertà. A questo si aggiungono 2.300 miliardi del progetto su infrastrutture, occupazione e ambiente per un totale di 4000 miliardi allo scopo di rilanciare l’economia Usa dopo la pandemia.
Riforma della polizia
Un altro tema scottante affrontato dall’inquilino della Casa Bianca è stato la riforma della polizia che sarà approvata entro maggio sotto il nome di George Floyd Act, in riferimento all'afroamericano ucciso a Minneapolis durante l'arresto. Intanto torna in primo piano la questione delle azioni delle forze dell’ordine, dopo la morte di un ispanico bloccato a terra dalla polizia di una città della California.
Messaggio a Cina e Russia
Al Congresso Biden chiede anche di appoggiare una stretta efficace sul possesso delle armi da fuoco e di lavorare a una riforma dell'immigrazione. Infine spazio alla politica estera con un messaggio a Cina e Russia: "Non vogliamo conflitti o escalation - ha detto Biden - ma difenderemo gli interessi americani".
"Per costruire l'America da operai"
Al Congresso, il presidente Biden definisce le misure annunciate “un'agenda da operai per costruire l'America”, attirando le critiche dei repubblicani che parlano di svolta socialista. "Non imporrò alcun aumento sulle persone che guadagnano meno di 400 mila dollari – ha poi spiegato Biden –. E' invece ora che le grandi aziende statunitensi e i più ricchi paghino la loro quota”. Delle prospettive aperte dal discorso di Biden abbiamo parlato con Daniele De Luca, docente di Storia delle Relazioni internazionali all’Università del Salento:
De Luca cita innanzitutto la questione delle armi per ricordare che è questione molto complessa. Da una parte – spiega – l'opinione pubblica è sempre più scossa da continui episodi di violenza legata al possesso di armi, dall'altra è forte la lobby della produzione e vendita delle armi. Inoltre – aggiunge – perché davvero si arrivi a legiferare è cruciale che sia il Congresso a pronunciarsi, non basta il presidente. Ma ovviamente è significativo il pronunciamento di Joe Biden tra i temi forti affrontati in questo discorso a 100 giorni dall'elezione.
L'importanza di guardare alle famiglie
Il professor De Luca sottolinea l'importanza dell'attenzioen di Biden alle famiglie ricordando che il fondo annunciato rappresenta una somma molto significativa. E lo storico invita a tornare con la mente al presidente Roosevelt e al suo vasto e radicale programma di riforme economiche e sociali attuato fra il 1933 e il 1937, conosciuto con il nome di New Deal. Il piano di Biden fa pensare a qualcosa del genere. Lo sottolinea De Luca ricordando che all'epoca gli Stati Uniti riuscirono a superare la grande depressione dei primi anni trenta. De Luca, fra le sue più importanti innovazioni ricorda il Social Security c con il quale vennero introdotte per la prima volta negli Stati Uniti l'assistenza sociale e le indennità di disoccupazione e vecchiaia — e la creazione della Security and Exchange Commissio (Sec), l'Agenzia federale per il controllo del mercato azionario.
Per non perdere la classe media
Lo storico De Luca mette in luce un elemento in particolare: nella crisi attuale è comprensibile che Biden annunci nuove tasse per chi è più ricco ma in realtà – spiega – è qualcosa che va oltre l'urgeza di avere fondi per lo Stato. Si tratta – sottolinea – di una prospettiva indicata da Biden: quella di sostenere la classe media che si è notevolmente impoverita creando ulteriori disequilibri a danno sempre dei più poveri. Così come è stato per la crisi del 2008, le grandi aziende non hanno avuto perdite finanziarie dalla nuova crisi dovuta alla pandemia ma piuttosto sono cresciuti i fatturati e i bonus di manager e vertici. Le misure annunciate da Biden invece possono essere un motivo di riflessione generale, anche se – avverte De Luca – negli Stati Uniti quando si tocca il reddito di chiunque faccia impresa si viene facilmente e superficialmente tacciati di “socialismo”.
Sul piano internazionale
De Luca sintetizza la parte del discorso rivolto ad altre grandi potenze mondiali come Cina e Russia rilevando un punto centrale: l'invito a sciogliere le tensioni e promuovere il dialogo. In questa fase di profonda crisi sanitaria e sociale che non ha risparmiato nessun Paese del mondo è particolarmente importante – sottolinea- recuperare una dimensione di multilateralismo nei rapporti.
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