Giornata della Terra: i nostri gesti per salvaguardare il pianeta e l'umanità
Adriana Masotti - Città del Vaticano
Anche di cucina sostenibile si parla in uno specifico focus a #OnePeopleOnePlanet, la maratona televisiva con cui il canale RaiPlay celebra l'odierna Giornata della Terra, un focus che intende promuovere un'alimentazione che riduca al minimo gli sprechi di cibo e di energia, e sottolineare l’importanza di una corretta nutrizione. Protagonista di questo momento è la dottoressa Elena Cocchiara, biologa e nutrizionista, membro del Comitato promotore scientifico di Earth Day Italia, l'organizzazione che, insieme al Movimento dei Focolari e a tante altre associazioni, organizza l'evento odierno.
A contare è la consapevolezza dell'impatto dei nostri gesti
Ad incidere di più a livello planetario sugli sprechi alimentari è lo spreco domestico. In Italia esso vale 6 miliardi e 403 milioni di euro, secondo un’analisi firmata da Waste Watcher International Observatory. Tutti sappiamo che per nutrire le popolazioni dei Paesi ricchi si consumano grandi quantità di acqua, ma in tante regioni del mondo l'acqua è un elemento raro e quindi etramamente prezioso. Come equilibrare questo stato di cose? Parte della soluzione è senz'altro una maggiore educazione alimentare che ci renda più coscienti del nostro rapporto con il cibo e ci aiuti a diventare consumatori più responsabili. E' ciò che sostiene ai nostri microfoni, la dottoressa Elena Cocchiara:
R.- Come cambiare? La mia risposta è con la consapevolezza. Io credo che dobbiamo crescere nell'acquisire consapevolezza dell'impatto che hanno i nostri gesti quotidiani e da biologa e da nutrizionista penso ai gesti che riguardano la cucina e la tavola. Senz'altro un'alimentazione sana e sostenibile, oltre che aiutare la nostra salute, eviterà i disboscamenti, la perdita di biodiversità e lo sfruttamento dell'acqua, perchè c'è un'acqua nascosta che viene utilizzata per produrre il cibo e quindi cambiando le nostre abitudini, noi possiamo contribuire a risparmiare quest'acqua, favoriamo, per esempio, il consumo delle proteine vegetali, perché quelle animali hanno un impatto sulle risorse idriche maggiore, evitando sicuramente gli allevamenti intensivi sia di carne, sia di pesce, sia di uova. E questo non solo per un discorso legato alla risorsa idrica, ma per un discorso legato più in generale all'inquinamento e anche all'etica con cui questi animali vengono allevati. E non serve rinunciare del tutto alla carne e ai piatti della tradizione, ma ridurre questo consumo è una scelta possibile per tutti. E poi mettiamo in pratica degli accorgimenti a tutela di questa risorsa così importante e indispensabile per la vita. Mi vengono in mente degli accorgimenti, per esempio, quando laviamo le verdure sotto l'acqua corrente non buttiamo via quell'acqua, ma ricicliamola per innaffiare le nostre piante o il nostro orto se ce l'abbiamo. Oppure quando lessiamo le verdure, non buttiamo via l'acqua di cottura ma utilizziamola per cuocere il riso o la pasta che saranno anche più saporiti assorbendo le sostanze che sono rimaste dalla cottura delle verdure in quell'acqua. In generale nelle nostre case possiamo fare tanto: non lasciamo l'acqua aperta quando laviamo i denti, prediligiamo la doccia al bagno. Ritornando alla cucina, riduciamo gli sprechi alimentari perché ogni volta che noi sprechiamo il cibo, stiamo buttando anche l'acqua che è servita a produrlo.
Abbiamo parlato dell'acqua, ma in che modo il cambiamento climatico incide sulla fame che ancora colpisce tante popolazioni?
R. - Io credo che il cambiamento climatico abbia un grande impatto perchè significa aumento di eventi come la siccità, le inondazioni, ma anche lo scioglimento dei ghiacciai a cui stiamo già assistendo. E questi eventi si traducono poi in crisi ed emergenze anche alimentari a carico maggiormente di quanti soffrono la fame nel mondo. Quindi possiamo ridurre questo impatto? Sì, possiamo farlo tutti insieme con le nostre scelte, orientandole sempre verso la sostenibilità ambientale.
Dottoressa Cocchiara, lei ci ha già suggerito alcuni gesti quotidiani da fare, ma insisto chiedendole che cosa ognuno di noi può ancora mettere in atto per utilizzare meglio i beni che dovrebbero essere a disposizione di tutti sulla terra?
R. - Credo che alla base di tutto, lo ripeto, sia un aumento della nostra consapevolezza come consumatori. Allora alcuni consigli pratici: intanto quando andiamo a fare la spesa non esageriamo nelle quantità in modo che i cibi nel frigorifero non deperiscano per una cattiva conservazione o perché, nella dispensa, magari non ci accorgiamo delle date di scadenza in tempo. Privilegiamo cibi locali e stagionali, diamo valore al cibo tenendo vivi i nostri 5 sensi cioè non facciamoci irretire dal cibo troppo manipolato, che certo non è sostenibile, quindi ragioniamo come consumatori consapevoli. Un altro esempio, quando dobbiamo acquistare un prodotto non scegliamo quello con un imballaggio in plastica, in questo modo tuteleremo i nostri mari, possiamo preferire quelle aziende che usano imballaggi riciclabili e che fanno del criterio della sostenibilità un valore aziendale, oppure i cibi sfusi. Un altro consiglio che voglio dare per evitare gli sprechi: guardiamo a quelle parti che vengono considerate meno nobili della frutta e verdura, lo sono davvero? E poi usiamo le startup, le tante applicazioni, oggi utilizziamo tutti i telefonini, che consentono la condivisione di alimenti che stanno per scadere e che invece di essere buttati possono essere inseriti in circoli virtuosi di recupero.
Ecco, sentendo tutto questo mi viene da pensare che veramente è più facile fare attenzione a queste cose, se ci si sente parte di un tutto, sia come umanità che come pianeta.
R. - Certamente, quando io parlo ai bambini di queste cose, porto loro un piatto che in realtà è la Terra. La Terra è il nostro piatto, quindi dobbiamo ragionare e sapere che le nostre azioni incidono sull'intero creato, certo.
Lei partecipa oggi alla maratona televisiva promossa da Earth Day Italia, dal Movimento dei Focolari e da altre organizzazioni. Quale la sua testimonianza?
R. - E' vero, partecipo alla maratona televisiva #OnePeopleOnePlanet in quanto membro del Comitato promotore scientifico di Earth Day Italia e porto l'esperienza didattica fatta con le classi quinte dell'Istituto Alberghiero Costaggini di Rieti. Noi abbiamo svolto un percorso in classe dove abbiamo affrontato le tematiche di cui abbiamo parlato ora e da questo percorso di approfondimento è nato poi un laboratorio di cucina, che abbiamo chiamato "Nutrichef" con la creazione di ricette che fossero tutte improntate alla sostenibilità. I nostri menù sono stati quindi frutto della creatività meravigliosa di questi ragazzi, aiutati anche dagli chef della scuola, da tutti i docenti, che sono stati molto partecipi in questo progetto, e dalla dirigente scolastica. A seguito delle tematiche sul clima e sullo sviluppo sostenibile affrontate insieme, i ragazzi si sono cimentati in varie sperimentazioni e con le loro mani hanno tradotto la teoria in pratica e, secondo me, in futuro migliore. Si sono rivelati molto sensibili e hanno creato dei piatti nuovi che parlassero della loro visione di questo percorso insieme. Un'altra cosa che voglio dire è che questi menù sono sostenibili, ma anche buoni e sani, perché dobbiamo pensare che una cucina sostenibile è anche una cucina invitante, gustosa e buona.
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