Preoccupazione per la vita dell'oppositore russo Navalny
Marco Guerra – Città del Vaticano
“Abbiamo comunicato che ci saranno ripercussioni se il signor Navalny dovesse morire". Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale alla Casa Bianca, ha avvertito senza giri di parole la Russia, "ciò che accade a Navalny mentre è sotto la loro custodia – ha aggiunto – è loro responsabilità e dovranno rendere conto alla comunità internazionale". Sullivan non ha specificato che tipo di azione gli Usa e i loro alleati potrebbero intraprendere, ma intanto anche l'Ue si dice preoccupata e ne chiede la liberazione "immediata e senza condizioni", la questione sarà inoltre trattata nell’odierno consiglio Esteri.
Navalny in sciopero della fame
Il 44enne oppositore del Cremlino è stato arrestato a gennaio – dopo essere tornato in patria - per appropriazione indebita ed ha iniziato uno sciopero della fame il 31 marzo scorso per chiedere un trattamento medico adeguato. Sabato i medici di Navalny hanno detto che la sua salute si è rapidamente deteriorata. Dal canto loro le autorità russe affermano che l'attivista non sarà lasciato morire in carcere. In Russia monta anche la protesta interna, i sostenitori di Navalny hanno convocato per mercoledì una grande manifestazione nazionale, lo stesso giorno in cui il presidente Putin terra l’annuale discorso alle camere riunite.
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