Brasile, violenza a Jacarezinho. Il cardinale Tempesta: trovare vie di pace
Emanuela Campanile e Andressa Collet - Città del Vaticano
Per la polizia si è trattato di un'operazione anti droga ma c'è già chi parla della più grande carneficina nella storia della città brasiliana di Jacarezinho: 200 agenti, veicoli blindati, due elicotteri e 25 morti. Le autorità negano l'abuso di violenza.
Le polemiche
Sono le sei del mattino quando scatta l'operazione Exceptis nella favela Jacarezinho, zona nord di Rio de Janeiro, contro un gruppo di criminali responsabile di rapimenti, omicidi e traffico di droga. Sono almeno 25 i morti durante la sparatoria, 24 presunti narcos e un poliziotto. Il blitz ha provocato la fuga disperata dei residenti e dei passanti colti di sorpresa dal violento scontro a fuoco. Alcuni negozi della zona e un centro medico per le vaccinazioni anti-covid sono stati chiusi per sicurezza.
La versione della polizia
"La Polizia Civile non agisce per emozione. E' stata un'operazione molto ben pianificata, che ha rispettato tutti i protocolli ed è stata il risultato di dieci mesi di indagini". E' la dichiarazione del commissario Rodrigo Oliveira riferendosi alle versioni secondo cui la strage è stata una vendetta degli agenti per la morte di uno dei loro compagni all'inizio dell'operazione.
"Un mondo più giusto e più umano"
L'arcidiocesi di Rio de Janeiro si unisce allo sgomento della città che ha assistito "atterrita" a quanto avvenuto. Il cardinale Joao Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro ha incoraggiando tutti a trovare "percorsi di pace":
"Ci sono molte ingiustizie, molti problemi, passando attraverso il problema della pandemia e anche la questione economica, dove tanti sono disoccupati, e ancora si aggiunge la violenza. Ci uniamo a tutta la città per chiedere di trovare vie di pace e comprensione, perché tutto questo è deplorevole. E mentre preghiamo per i defunti, continueremo la nostra presenza religiosa, sociale ed educativa in questa regione, cercando di portare le persone a incontrarsi con Dio e con un mondo più giusto e umano. Ci rammarichiamo profondamente per questo momento della storia di questa città e ci uniamo a tutti coloro che soffrono: familiari, amici e conoscenti e tutti quelli della comunità di Jacarezinho che stanno attraversando questo momento. E, allo stesso tempo, ci uniamo a tutta la città, che sappiamo trovare i sentieri che portano davvero alla comprensione dei percorsi di pace. Preghiamo e ci uniamo per cercare soluzioni pacifiche ai conflitti nella grande città".
La reazione delle Nazioni Unite
Critiche dall'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, che ha chiesto l'apertura di indagini indipendenti. Ruppert Colville, portavoce dell'ONU, in una conferenza stampa a Ginevra ha espresso il profondo turbamento per quanto avvenuto. Episodio, ha aggiunto, che "conferma la tendenza all'uso eccessivo della forza da parte degli agenti di polizia" e "problemi sistemici". Per il portavoce, il Brasile deve ripensare al modello della polizia negli slums e aprire un dibattito sul tema.
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