G20: lotta alla pandemia e rilancio dell’economia globale
Benedetta Capelli - Città del Vaticano
Impegni nel segno del multilateralismo e della solidarietà sono quelli che i Paesi del G20 hanno sottoscritto nella dichiarazione di Roma, al termine ieri del Global Health Summit. Entro fine anno 100 milioni di dosi di vaccino saranno donati ai Paesi più in difficoltà, le aziende farmaceutiche, pressate dalla continua richiesta di liberalizzare i brevetti, si sono impegnate a fornire 1,3 miliardi dosi a chi ha più bisogno.
Vaccini e cooperazione
"Sconvolgenti – ha detto il premier italiano Draghi - le differenze su 1,5 miliardi di dosi somministrate solo lo 0,3% si trova in Paesi a basso reddito, contro l’85% dei Paesi più ricchi". Sono 16 i punti fermi della Dichiarazione di Roma come il trasferimento di tecnologie e capacità produttive in particolare in Africa, dove si importa il 99% dei vaccini e dove verranno realizzati "hub regionali"; ribadito il rafforzamento degli organismi multilaterali, a partire dall’Oms, per prevenire e contrastare meglio future pandemie: un allarme, questo, lanciato da un team di scienziati. Il Fondo monetario internazionale ha proposto un piano da 50 miliardi di dollari per vaccinare il 40% della popolazione mondiale entro fine anno. Intanto in America Latina il numero di vittime ha superato quota 1 milione. Il Brasile è il Paese più colpito. Lockdown di 9 giorni in alcune zone dell'Argentina, compresa Buenos Aires. Nel Nord America la California riaprirà il 15 giugno senza distanziamento.
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