Tregua tra Israele e Hamas dopo 11 giorni di scontri
Fausta Speranza - Città del Vaticano
Il gabinetto di sicurezza israeliano, riunito sotto la presidenza di Netanyahu, ha approvato la tregua che dunque è scattata alle 2 di questa notte ora locale (l'una in Italia). La decisione è arrivata dopo insistenti pressioni degli Stati Uniti e lo sforzo di mediazione condotto dall'Egitto e dall'inviato dell'Onu Tom Wennesland in Qatar.
Il bilancio da parte israeliana
Prima del voto, l'esercito ha presentato ai ministri gli obiettivi militari raggiunti nella Striscia durante l'operazione denominata 'Guardiano delle Mura': definendo alcuni di questi "senza precedenti".
Il commento di Hamas
Da parte sua l'alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, intervistato da un'emittente libanese ha dichiarato che la resistenza ha forgiato "una nuova equazione ed una nuova vittoria", affermando che nelle trattative Hamas ha ottenuto assicurazioni sulla politica di Israele riguardo il Monte del Tempio e la zona di Gerusalemme Est di Sheikh Jarrah, dove decine di famiglie palestinesi rischiano lo sfratto. Funzionari israeliani però definiscono "assurde e false" le notizie che si siano raggiunti accordi riguardo a Gerusalemme. E parlano di "cessate il fuoco libero da ogni condizione". In ogni caso, il segretario di Stato americano Antony Blinken si recherà in Medio Oriente "nei prossimi giorni": la conferma è giunta da Washington: Blinken incontrerà – spiega il Dipartimento di Stato - le controparti "israeliane, palestinesi e regionali" per "lavorare insieme per costruire un futuro migliore per israeliani e palestinesi".
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