Al via gli Europei di Calcio 2020, Cucchi: evento che passerà alla storia dello sport
Andrea De Angelis - Città del Vaticano
Tutto è pronto per l'inizio degli Europei di Calcio 2020, che si disputeranno in undici città del Continente. Giunta alla 16esima edizione, la competizione si svolge con un anno di ritardo rispetto al previsto a causa dell'emergenza sanitaria legata alla pandemia di Covid-19. La gara inaugurale si giocherà allo Stadio Olimpico di Roma venerdì 11 giugno, in campo Italia e Turchia. La finale allo stadio Wembley di Londra esattamente tra un mese, domenica 11 luglio. Questa mattina, alla vigilia della prima partita dei Campionati Europei di Calcio, Papa Francesco ha incontrato il Presidente della Uefa, Aleksander Čeferin, il Comitato Esecutivo ed il Presidente della FIGC, Gabriele Gravina. L’incontro si è svolto nel Palazzo Apostolico Vaticano.
La competizione
Inizialmente previsto dal 12 giugno al 12 luglio 2020, l'Europeo avrà dunque inizio tra poche ore. Sono ventiquattro le squadre partecipanti, divise in sei gironi. A qualificarsi per gli ottavi di finale saranno le prime due di ogni girone e le quattro migliori terze. Quindi, a seguire, i quarti di finale, le semifinali e la finale. Tra le squadre ci sono anche i campioni in carica del Portogallo, mentre sono due le esordienti: Finlandia e Macedonia del Nord, mentre Galles e Slovacchia partecipano per la seconda volta a questa competizione.
Un torneo già storico
Sono tante le "prime volte" di questo Europeo. "La particolarità è innanzitutto nel fatto che si giochi con un anno di ritardo, ma anche nel suo essere strutturato in modo itinerante", spiega a Vatican News il radiocronista Riccardo Cucchi.
"Inoltre - prosegue - vedremo finalmente il ritorno del pubblico negli stadi, seppur in numeri ridotti e nel pieno rispetto delle norme sanitarie volte a fronteggiare la pandemia. Un tentativo di risveglio non solo del mondo dello sport, ma di tutti i tifosi che auspicano un ritorno alla normalità".
Le squadre favorite
Non sempre gli Europei di calcio hanno visto vincere le squadre più blasonate. Tornando indietro di quasi mezzo secolo, a dir poco sorprendente fu il trionfo della Repubblica Ceca nel 1976. Inaspettato anche il successo della Danimarca nel 1992, così come quello della Grecia nel 2004 (anno in cui, tra l'altro, Atene organizzò le Olimpiadi). Infine, anche l'ultima squadra vincitrice sovvertì i pronostici, almeno relativi alla finale: il Portogallo si impose sulla Francia, nazione ospitante di Euro 2016. Ma quali le squadre favorite questa volta? "Impossibile non partire dalla Francia, la cui rosa è davvero di primo livello. Penso poi all'Inghilterra, che - sottolinea Cucchi - non è mai riuscita ad affermarsi come voluto a livello di nazionale. Quando si parla di squadre potenzialmente in grado di arrivare in finale va nominata anche la Germania, quindi tra le rose più competitive c'è anche l'Italia di Mancini".
Saper fare squadra
In più occasioni Papa Francesco ha parlato di sport, dei suoi valori e dell'importanza della sana competizione. Di recente, ricevendo in udienza la Federazione Italiana Pallacanestro in occasione dei cento anni dalla nascita, Francesco ha sottolineato tra l'altro l'importanza di saper fare squadra:
Lo sport aiuta sempre a far entrare le persone in contatto tra di loro, a far nascere relazioni anche tra persone diverse, spesso sconosciute, che pur provenendo da contesti differenti si uniscono e lottano per un traguardo comune. Sono due cose importanti: essere uniti e avere un obiettivo. In questo senso, lo sport è una medicina per l’individualismo delle nostre società, che spesso genera un io isolato e triste, rendendoci incapaci di “fare gioco di squadra” e di coltivare la passione per qualche buon ideale. Così, attraverso il vostro impegno sportivo voi ricordate il valore della fraternità, che è anche al cuore del Vangelo.
"La capacità di saper fare squadra - afferma Cucchi - è sicuramente uno dei valori centrali di qualsiasi sport, calcio compreso. Altri valori fondamentali sono l'inclusione, così come il rispetto dell'avversario che non dovrà mai essere considerato un nemico. Infine, ed anche questo è un messaggio importante per i più giovani, il rispetto enorme verso le diversità che sono una ricchezza per tutti e ciascuno".
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