Drammatici numeri Istat, italiani mai così poveri dal 2002
Francesca Sabatinelli – Città del Vaticano
Oltre due milioni di famiglie italiane, pari a più di 5 milioni e mezzo di individui, sono scivolate, nel 2020, anno segnato dalla pandemia, in povertà assoluta, il che segna un aumento percentuale, dal 2019, dell’1,3 e il livello più alto dall’inizio delle serie storiche, nel 2005. Incremento che aumenta nel caso dei minori, pari ad un milione e 337mila. Per quanto riguarda la povertà relativa, le famiglie sotto la soglia sono poco più di 2,6 milioni.
Situazione drammatica, mitigata dalle misure speciali
Numeri gravi, che riguardano tutte le regioni italiane, ma che sarebbero stati ben peggiori se non fossero state messe in campo misure quali reddito di cittadinanza, ammortizzatori sociali e reddito di emergenza. L’Istat spiega come l’incidenza di povertà assoluta sia più elevata nelle famiglie con un maggior numero di componenti, con figli, soprattutto se minori, e laddove si registrano famiglie mono genitore. Tende invece ad essere più bassa nei nuclei familiari con almeno un anziano. In sostanza, per le famiglie più giovani la vita tende ad essere più cara a causa di redditi più bassi e di minori risparmi accumulati nel corso della vita. Ad incidere, inoltre, i titoli di studio: più sono alti più diminuisce la diffusione della povertà.
Bassetti, incentivare le imprese e sostenere lavoro dei giovani
C’è una situazione drammatica, si denuncia da più parti, aggravata dalla pandemia, e servono risposte a sostegno delle famiglie, come indicato dal presidente della Conferenza Episcopale italiana, il cardinale Gualtiero Bassetti, per il quale “bisogna, anche attraverso il Recovery fund, fare investimenti per incentivare le imprese e perché riparta il lavoro, perché la povertà aumenterà ancora di più se non si trovano tutti i mezzi per far ripartire il lavoro, soprattutto quello per i giovani”.
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