Afghanistan, ancora violenze. Oltre 22 mila famiglie costrette alla fuga
Vatican News
Sono oltre 22 mila le famiglie in Afghanistan che hanno dovuto lasciare le loro abitazioni per sfuggire ai combattimenti seguiti all’offensiva dei talebani a Kandahar, con i suoi 650mila abitanti la seconda città più grande del Paese dopo Kabul. Da maggio la violenza continua ad aumentare giorno dopo giorno. Nelle ultime ore si è registrata una escalation a seguito della vasta offensiva lanciata dai talebani pochi giorni dopo l’inizio del ritiro definitivo dei soldati stranieri. I combattimenti sono proseguiti alla periferia e gli insorti hanno riconquistato decine di distretti e valichi di frontiera, circondando anche – oltre a Kandahar - diversi capoluoghi di provincia.
Allestiti quattro campi per gli sfollati
“I combattimenti hanno messo in fuga 22 mila famiglie”, riferisce Dost Mohammad Daryab, capo del dipartimento provinciale per i rifugiati, “si sono trasferite tutte dai quartieri instabili della città verso aree più sicure”. Le autorità locali hanno allestito quattro campi per accogliere gli sfollati, che si stima siano circa 154mila. “La negligenza di alcune forze di sicurezza, in particolare la polizia, ha permesso ai talebani di avvicinarsi così tanto”, replica Lalai Dastageeri, vice governatore della provincia di Kandahar, già roccaforte del regime dei talebani tra il 1996 e il 2001. “Stiamo cercando di organizzare le nostre forze di sicurezza”, afferma Dastageeri.
Gli Usa: avanti con i raid aerei
Intanto, mentre le autorità afghane hanno reso noto di aver arrestato quattro sospetti ribelli per l’attacco con razzi del 20 luglio al palazzo presidenziale a Kabul, nelle scorse ore, il generale Kenneth McKenzie, capo dello Us Army Central Command, al comando delle operazioni statunitensi in Afghanistan, ha fatto sapere che gli Stati Uniti continueranno con i raid aerei per sostenere le forze di Kabul in lotta con i militanti talebani. “Gli Stati Uniti – ha affermato - hanno intensificato i loro attacchi aerei a sostegno delle forze afgane negli ultimi giorni e siamo pronti a continuare questo alto livello di sostegno nei prossimi giorni, se i talebani continuano i loro attacchi”.
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